Il topo di campagna e il topo di città è una favola scritta da Esopo nel VI secolo a.C.

 

Riassunto

Un giorno un topo di città, stufo della sua vita frenetica, decide di fare una gita in campagna per cercare un po’ di riposo. Durante la sua gita incontra un topo di campagna con il quale fa amicizia. I due parlano a lungo della loro vita e ognuno sembra invidiare l’altro. Il topo di città vorrebbe una vita più tranquilla in un’oasi di pace, senza tutti i pericoli della città. Al contrario, il topo di campagna invidia l’abbondanza di cibo e le comodità della città.

Alla fine i due topolini decidono di scambiarsi le rispettive abitazioni per un certo periodo. All’inizio il topo di città trova molto divertente la vita in campagna. Deve procurarsi il cibo ogni giorno e ingegnarsi per raccattare qualche pezzettino di formaggio o qualche briciola di pane, ma almeno non rischiava continuamente di essere catturato dal gatto o ucciso dai padroni di casa. Il topo di campagna, quando vede l’abbondanza di cibo nella dispensa di casa, ha la sensazione di sognare ad occhi aperti ed è contento di non soffrire più la fame.

Ma ben presto le cose cambiano. Il topo di città comincia a rimpiangere l’abbondanza della sua precedente vita, mentre il topo di campagna, non abituato a dover scansare tanti pericoli, è sempre ansioso e vorrebbe ritornare alla tranquillità di prima. Così i due topolini decidono di ritornare nelle rispettive abitazioni.

 

Morale

In genere le persone sottovalutano quello che hanno e desiderano cambiare vita. Ma ogni scelta presenta vantaggi e svantaggi.

 

 


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