1984 è un romanzo scritto da George Orwell nel 1948. Le vicende sono ambientate nella Londra del 1984, in una società distopica nella Londra del 1984.

 

Riassunto

Oceania, aprile 1984. Dopo la terza guerra mondiale, il mondo si è diviso in tre grandi potenze, costantemente in guerra tra loro: Oceania, Estasia ed Eurasia. Londra non è più quella di una volta. Fa parte dell’Oceania, e attraversa un periodo cupo e totalitario. In Oceania c’è un Partito unico, che vigila su tutto e su tutti, e la società è amministrata secondo i principi del Socing (Socialismo Inglese). La dottrina del Socing impone a tutti di credere senza riserve nei suoi tre principi fondamentali: “la guerra è pace, la libertà è schiavitù, l'ignoranza è forza”.[1]

Ovunque sono affissi manifesti con il volto del leader e con lo slogan “Il Grande Fratello[2] ti sta guardando”.  All’interno di ogni abitazione vi sono dei “teleschermi” che non possono essere spenti e che diffondono continuamente la propaganda del regime, oltre a spiarli attraverso la presenza di telecamere al loro interno.

La società viene gestita attraverso quattro ministeri:

1) Miniluv. È il Ministero dell’Amore e  si occupa della sicurezza interna attraverso la psicopolizia. Fra i suoi compiti vi è quello di perseguire e punire chiunque compia il reato di avere dei rapporti sessuali. Questi sono tollerati solo se finalizzati alla procreazione, comunque raramente poiché la maggior parte dei bambini vengono concepiti in provetta.

2) Minpax. Corrisponde al Ministero della Pace, e la sua funzione è quella di ricercare armi sempre più micidiali e studiare strategie di guerra più efficaci.

3) Miniplenty. Il Ministero dell’Abbondanza che si occupa di affari economici. Gioca un ruolo fondamentale nel far credere ad una popolazione stremata dalla miseria di vivere in una società opulenta.

4) Minitrue. Il Ministero della Verità, che si occupa della propaganda del partito. I membri di questo istituto hanno il compito di falsificare la storia per promuovere il governo attuale e diffondere il mito della sua infallibilità. Tutto ciò che potrebbe risultare dannoso per l’immagine del partito, viene riscritto e i documenti originali vengono inceneriti.

Il partito ha adottato un nuovo linguaggio, chiamato la neolingua[3]. I vocaboli sono stati progressivamente ridotti i e circoscritti in rigide definizioni, che non lasciano spazio alle sfumature. Anche se la neolingua non è ancora molto diffusa fra il  popolo, si prevede che entro il 2050 riuscirà a sostituire completamente la lingua corrente. A quel punto nessuno sarà più in grado di formulare un qualunque pensiero sgradito al governo, perché mancheranno le parole per poterlo fare.

Il protagonista del romanzo è Winston Smith, un uomo di 39 anni che lavora nel Ministero della Verità.  Nonostante il suo lavoro, non sopporta i pesanti condizionamenti del partito. Ad un certo punto della sua vita comincia a tenere un diario segreto, nel quale annota la propria insofferenza, esponendosi al rischio di essere scoperto e perseguitato.

Il principale nemico del regime è Emmanuel Goldstein, leader di una rete di ribelli chiamata la Fratellanza. Nei confronti di Goldstein e della sua organizzazione, ogni mattina vengono tenuti “due minuti di odio”: ad un segnale degli altoparlanti, le persone si riuniscono di fronte ad un teleschermo che proietta immagini di Goldstein, e altre scene studiate per influenzare gli spettatori. Il pubblico guarda le scene e inveisce contro i nemici della patria, mentre dei guardiani del partito osservano attentamente gli spettatori. Chiunque non partecipa adeguatamente o addirittura manifesta espressioni facciali che potrebbero esprimere contrarietà al rituale, rischia di essere considerato un traditore.

Durante uno di questi rituali Winston incontra Julia, una giovane donna di ventisette anni che sembra manifestare un particolare entusiasmo nel partecipare ai “due minuti di odio”. Inizialmente Winston pensa che Julia sia un'agente della Psicopolizia, e prova nei suoi confronti un sentimento di odio. Ma quando riceve un biglietto con il quale la donna dice di amarlo, anche i suoi sentimenti cambiano.

Malgrado il regime non accetti le relazioni di amore, ma solo relazioni sessuali finalizzate alla procreazione, i due amanti cominciano a frequentarsi clandestinamente, e si incontrano in una stanza di un quartiere operaio, una zona che non viene molto controllata dalle autorità. Gli operai vengono infatti considerati inoffensivi a causa della loro scarsa cultura,.

Dopo qualche tempo, Winston e Julia, avvertono l'esigenza di combattere il regime e decidono di entrare a far parte della Fratellanza. Alla fine, però, vengono scoperti e arrestati dalla psicopolizia. Winston viene sottoposto ad un programma di riabilitazione che prevede una serie di torture fisiche e condizionamenti psicologici. In un primo momento riesce a resistere alla tortura, ma alla fine cede e tradisce Julia.

Dopo diversi mesi Winston appare completamente riabilitato e viene scarcerato. Un giorno incontra Julia in un parco, ed entrambi confessano di essersi traditi l'un l'altro. Il libro termina con Winston che guarda ammirato un manifesto del Grande Fratello, lasciando intuire di essere diventato un entusiasta sostenitore del regime.

 

[1] Nel libro di Orwell i tre slogan sono spiegati come segue.

1) La guerra è pace - Le tre superpotenze sono costantemente in guerra, ma in realtà non hanno dei motivi reali per combattersi e non differiscono tra loro neanche sul piano ideologico. Questo non vuol dire che la loro guerra sia meno cruenta rispetto alle guerre del passato. Al contrario, i massacri, gli stupri e i saccheggi vengono costantemente esaltati e incentivati. La differenza sta nel fatto che il numero di combattenti è piuttosto esiguo, sono solo militari specializzati e le battaglie avvengono in luoghi remoti, lontani dai centri abitati. Gran parte di ciò che viene narrato è solo finzione.

In realtà l’obiettivo della guerra non è la vittoria, ma consumare la produzione in eccesso per evitare che il tenore di vita degli abitanti possa migliorare. Un incremento generalizzato del benessere avrebbe portato inevitabilmente alla distruzione di una società gerarchica, diventata nel tempo del tutto inutile. In questo modo la guerra , mantenendo gli abitanti in condizioni di ristrettezze economiche, evita che le masse diventino troppo agiate e poco controllabili. In questo senso la guerra assicura la stabilità e la pace sociale fra le classi.

2) La libertà è schiavitù - L’uomo è libero quando è solo. Ma da solo è sempre debole e sconfitto, e alla fine muore.  L'individuo ha potere solo  quando cessa di essere un individuo. Se riesce a trascendere dal proprio io e sottomettersi totalmente al partito, fino a fondersi con esso, l’uomo diventa onnipotente e immortale.

3) L'ignoranza è forza - Dai primi albori dell’umanità, forse sin dal neolitico, gli uomini si sono distinti in tre categorie: gli Alti, i Medi e i Bassi. Sono stati chiamati in tanti modi diversi, ma l’atteggiamento di ogni gruppo, così come i suoi obiettivi, sono sempre stati gli stessi e assolutamente inconciliabili tra di loro.

L’obiettivo primario degli Alti è quello di rimanere al loro posto. I Medi puntano a prendere il posto degli Alti. I Bassi di solito sono troppo angosciati dalla fatica e dalla disperazione per avere in testa degli obiettivi, ma quando ce l’hanno, puntano a eliminare tutti gli altri e creare una società senza distinzione di classe.

La storia si ripropone con una lotta sempre uguale nelle sue linee essenziali. Per un certo tempo la società rimane in equilibrio, ma prima o poi gli Alti perdono il controllo, e i Medi riescono a rovesciarli, attirando dalla loro parte i Bassi con promesse di giustizia e libertà, che puntualmente si rimangiano non appena raggiungono il loro obiettivo, ricacciando i Bassi nella loro condizione di miseria. Ben presto dai gruppi rimanenti sorge una nuova classe di Medi e la lotta ricomincia.

L’obiettivo del Partito che oggi rappresenta gli Alti, è mantenere la propria posizione in eterno e impedire che possa essere rovesciato dai Medi. Per far questo è necessario mantenere le classi subalterne in una condizione priva di istruzione e manipolare le loro menti, in modo da impedire di prendere coscienza della propria forza.

La forza del potere sta nell’ignoranza delle classi subalterne.

 

[2] Nel libro il Grande Fratello viene descritto in questo modo:

« Al vertice della piramide c'è il Grande Fratello. Egli è infallibile e potentissimo. Si dà per acquisito che ogni successo, ogni conquista, ogni vittoria, ogni scoperta scientifica, tutto il sapere, tutte le conoscenze, tutta la saggezza, tutte le virtù derivino direttamente dalla sua guida e dal suo stimolo. Nessuno ha mai visto il Grande Fratello. È un volto sui manifesti, una voce che viene dal teleschermo. Possiamo essere ragionevolmente certi che non morirà mai. Già adesso non si sa con certezza quando sia nato. Il Grande Fratello è il modo in cui il Partito sceglie di mostrarsi al mondo. Ha la funzione di agire da catalizzatore dell'amore, della paura e della venerazione, tutti sentimenti che è più facile provare per una singola persona che per un'organizzazione.»

 

[3] Syme lavora insieme a Winston nel Ministero della Verità, ed è un  filologo che collabora all’Undicesima Edizione del Dizionario di Neolingua. Ogni tanto pranza con Winston alla mensa ministeriale, dove gli parla del suo lavoro. Qui di seguito una conversazione significativa fra i due personaggi.

«Come va il dizionario?» chiese Winston alzando la voce per vincere il rumore.

«Procede lentamente» rispose Syme. «Adesso sono agli aggettivi. È un argomento affascinante.»

A sentir nominare la neolingua, il volto gli si era illuminato all'istante. Spinse da parte la gavetta, prese il pezzo di pane in una delle sue mani delicate e il formaggio nell'altra, poi si chinò in avanti verso Winston, in modo da non essere costretto a gridare.

«L'Undicesima Edizione è quella definitiva» disse. «Stiamo dando alla lingua la sua forma finale, quella che avrà quando sarà l'unica a essere usata. Quando avremo finito, la gente come te dovrà impararla da capo. Tu credi, immagino, che il nostro compito principale consista nell'inventare nuove parole. Neanche per idea! Noi le parole le distruggiamo, a dozzine, a centinaia. Giorno per giorno, stiamo riducendo il linguaggio all'osso. L'Undicesima Edizione conterrà solo parole che non diventeranno obsolete prima del 2050.»

Addentò voracemente il pezzo di pane, ingoiò un paio di bocconi, poi riprese a parlare, con una sorta di appassionata pedanteria. Il volto sottile e scuro gli si era animato, mentre gli occhi avevano perso quell'aria beffarda per farsi quasi estatici.

«È qualcosa di bello, la distruzione delle parole. Naturalmente, c'è una strage di verbi e aggettivi, ma non mancano centinaia e centinaia di nomi di cui si può fare tranquillamente a meno. E non mi riferisco solo ai sinonimi, sto parlando anche dei contrari. Che bisogno c'è di una parola che è solo l'opposto di un'altra? Ogni parola già contiene in se stessa il suo opposto. Prendiamo "buono", per esempio. Se hai a disposizione una parola come "buono", che bisogno c'è di avere anche "cattivo"? "Sbuono" andrà altrettanto bene, anzi meglio, perché, a differenza dell'altra, costituisce l'opposto esatto di "buono". Ancora, se desideri un'accezione più forte di "buono", che senso hanno tutte quelle varianti vaghe e inutili: "eccellente", "splendido", e via dicendo? "Plusbuono" rende perfettamente il senso, e così "arciplusbuono", se ti serve qualcosa di più intenso. Naturalmente, noi facciamo già uso di queste forme, ma la versione definitiva della neolingua non ne contemplerà altre. Alla fine del processo tutti i significati connessi a parole come bontà e cattiveria saranno coperti da appena sei parole o, se ci pensi bene, da una parola sola. Non è una cosa meravigliosa?» «Ovviamente» aggiunse come se gli fosse venuto in mente solo allora, «l'idea iniziale è stata del Grande Fratello.»

A sentir fare il nome del Grande Fratello, il volto di Winston fu attraversato da un tiepido moto d'interesse. Ciononostante, Syme colse in lui una certa mancanza d'entusiasmo.

«Non hai ancora capito che cos'è la neolingua, Winston» disse in tono quasi triste. «Anche quando ne fai uso in quello che scrivi, continui a pensare in archelingua. Ho letto qualcuno degli articoli che ogni tanto pubblichi sul "Times". Non c'è male, ma sono traduzioni. Nel tuo cuore preferiresti ancora l'archelingua, con tutta la sua imprecisione e le sue inutili sfumature di senso. Non riesci a cogliere la bellezza insita nella distruzione delle parole. Lo sapevi che la neolingua è l'unico linguaggio al mondo il cui vocabolario si riduce giorno per giorno?»

Winston lo sapeva, naturalmente. Non volendo correre il rischio di esprimere opinioni, si limitò a un sorriso che intendeva essere di assenso.

Syme dette un altro morso al pezzo di pane nero, lo masticò, poi riprese: «Non capisci che lo scopo principale a cui tende la neolingua è quello di restringere al massimo la sfera d'azione del pensiero? Alla fine renderemo lo psicoreato letteralmente impossibile, perché non ci saranno parole con cui poterlo esprimere. Ogni concetto di cui si possa aver bisogno sarà espresso da una sola parola, il cui significato sarà stato rigidamente definito, priva di tutti i suoi significati ausiliari, che saranno stati cancellati e dimenticati. Nell'Undicesima Edizione saremo già abbastanza vicini al raggiungimento di questo obiettivo, ma il processo continuerà per lunghi anni, anche dopo la morte tua e mia. A ogni nuovo anno, una diminuzione nel numero delle parole e una contrazione ulteriore della coscienza. Anche ora, ovviamente, non esiste nulla che possa spiegare o scusare lo psicoreato. Tutto ciò che si richiede è l'autodisciplina, il controllo della realtà, ma alla fine del processo non ci sarà bisogno neanche di questo. La Rivoluzione trionferà quando la lingua avrà raggiunto la perfezione. La neolingua è il Socing, e il Socing è la neolingua» aggiunse con una sorta di estatica soddisfazione. «Hai mai pensato, Winston, che entro il 2050 al massimo nessun essere umano potrebbe capire una conversazione come quella che stiamo tenendo noi due adesso?»

«Tranne...» cominciò a dire Winston con una certa esitazione, ma poi si fermò. Era stato sul punto di dire "i prolet"; poi si era controllato, perché non era sicuro dell'ortodossia della sua osservazione. Syme, però, aveva indovinato quello che lui stava per dire.

«I prolet non sono esseri umani» disse con noncuranza. «Per l'anno 2050, forse anche prima, ogni nozione reale dell'archelingua sarà scomparsa. Tutta la letteratura del passato sarà stata distrutta: Chaucer, Shakespeare, Milton, Byron, esisteranno solo nella loro versione in neolingua, vale a dire non semplicemente mutati in qualcosa di diverso, ma trasformati in qualcosa di opposto a ciò che erano prima. Anche la letteratura del Partito cambierà, anche gli slogan cambieranno. Si potrà mai avere uno slogan come "La libertà è schiavitù", quando il concetto stesso di libertà sarà stato abolito? Sarà diverso anche tutto ciò che si accompagna all'attività del pensiero. In effetti il pensiero non esisterà più, almeno non come lo intendiamo ora. Ortodossia vuol dire non pensare, non aver bisogno di pensare. Ortodossia e inconsapevolezza sono la stessa cosa.»

Un giorno di questi, pensò Winston con improvvisa, profonda convinzione, Syme sarà vaporizzato. È troppo intelligente. Capisce troppe cose, parla con troppa chiarezza e al Partito questo tipo di persone non piace. Un giorno sparirà, ce l'ha scritto in faccia.

 

 


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