Italian Short Stories for Beginners and Intermediate Learners

Reading short stories is a pleasant and very effective activity for learning the Italian language. It helps improve all aspects: vocabulary, spelling, grammar, and writing.
The following short stories were written in a simple Italian, suitable for beginners and intermediate students. A minimum A2 level is required.

Some practical suggestions on how to deal with the reading texts.

Install the "Reverso Translate in Context" extension for web browsers. This is available for Chrome, Firefox and Safari. On the Safari browser it is installed from the browser preferences.
To understand how it works, watch this video.

 

1. Try to read the story at least once without ever using the translator. When you don't understand a word, try to get it from the context. Think of similar English words. In any case, go ahead even if you don't understand the word. If you finally understood the general sense, you did a good job.

 

2. Then take a second reading. This time use the automatic translator on individual words or groups of words. Keep in mind that the translator in question is also very effective in recognizing ways of saying fixed phrases. Save words as favorites. In this way you build a glossary that you can review at another time

 

3. When you have read all the stories, review the glossary and try to read the stories again. Understanding should be much better than at first reading. In this last phase you may be surprised by the ease with which you will be able to read texts that previously seemed difficult to you.

 

You can even download as pdf and print any text you wish.

Attention: the translator also works on pdf files provided they are opened from my site. If you open them from your computer, you cannot use the translator.

Nel 1500 a Firenze vive un uomo che si chiama Guasparri del Calandra. Di mestiere fa il battiloro. Il battiloro è un antico mestiere che oggi non esiste più. Come dice il nome «batti l’oro» Guasparri lavora con un grande martello e batte l’oro finché diventa una sottile lamina.

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Arriva a casa verso le sette, all’incirca quando suona la sveglia della moglie Elida. Spesso i passi di lui che entra in casa e il suono della sveglia si sovrappongono, e raggiungono il sonno profondo di Elide, che rimane ancora qualche secondo con il viso affondato nel cuscino.L'operaio Arturo Massolari fa il turno di notte, quello che finisce alle sei. Per tornare a casa deve fare molta strada. Quando è bel tempo va in bicicletta, quando piove o fa freddo va in tram.

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Marcovaldo va spesso al cinema, soprattutto durante le fredde serate invernali. Gli piacciono i film a colori su grande schermo, dove la sua mente si perde in verdi praterie, montagne rocciose, foreste equatoriali e isole tropicali.

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Marcovaldo lavora in una ditta dove, oltre a trasportare pacchi tutto il giorno, ha anche il compito di innaffiare[1] la pianta che si trova vicino all’entrata

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Una mattina di marzo, dopo un giorno di viaggio in treno, Giuseppe Corte arriva nella città dove c’è il famoso ospedale. Ha un po’ di febbre, ma comunque decide di proseguire a piedi dalla stazione. Da tempo ha sempre un po’ di febbre, una forma molto leggera. Gli è stato consigliato di ricoverarsi presso questa casa di cura, specializzata nel trattamento della sua malattia. Quando vede l’ospedale, Giuseppe Corte ha un’ottima impressione. È un edificio bianco, di sette piani, circondato da alberi, con delle rientranze che ricordano la struttura di un albergo.

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Uno dei frati del convento di Sant’Antonio, il cui nome è frate Cipolla, ogni anno si reca a Certaldo per raccogliere le offerte. È un uomo piccolo, con i capelli rossi, conosciuto da tutti gli abitanti del villaggio. Nonostante non abbia una grande cultura, è molto abile con le parole.

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Sono partito quando avevo poco più di trent’anni per esplorare il regno di mio padre. Pensavo di raggiungere i confini in poche settimane, invece sono passati più di otto anni.

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Il destino alcune volte e giustamente punisce. Ed è questo che succede alla badessa[1], il personaggio al centro di questa storia.

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Una mattina Marcovaldo viene svegliato dal silenzio.

Quando si alza dal letto avverte qualcosa di strano. La luce che entra dalle persiane è diversa da quella di tutte le ore del giorno e della notte. Apre la finestra: la città non c’è più. È stata sostituita da un foglio bianco. Guarda attentamente e in mezzo a tutto quel bianco vede delle linee quasi cancellate, che corrispondono alle cose abituali: le finestre, i tetti, i lampioni, ma tutto ricoperto dalla neve, caduta abbondante durante la notte.

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Vicino a Grazzanise, in provincia di Caserta, si sono accumulati i rifiuti urbani della città di Milano. Per decenni tutta la spazzatura raccolta dai netturbini milanesi è stata spedita in questo luogo. Dalla provincia di Milano ogni giorno ottocento tonnellate di rifiuti vengono spediti in Germania

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Al tempo di cui parliamo, nella città regnava un puzzo a stento immaginabile per noi moderni. Le strade puzzavano di letame, i cortili interni di orina, le trombe delle scale di legno marcio e di sterco di ratti, le cucine di cavolo andato a male e di grasso di montone; le stanze non aerate puzzavano di polvere stantia, le camere da letto di lenzuola bisunte, dell’umido dei piumini e dell’odore pungente e dolciastro di vasi da notte.

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Si chiama Tommaso, ma lo chiamano Masino. Ha tutti i difetti di un ragazzetto della sua età, fra gli undici e i dodici anni. È disubbidiente, goloso, pigro, dormiglione, nemico dell’acqua per lavarsi, con i vestiti sempre imbrattati, spacciatore di bugie all’ingrosso e al dettaglio, linguacciuto, pettegolo, impertinente e avversario implacabile dei libri e della scuola.

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Gigino ha quasi dieci anni. Non è bello, ma neanche brutto. Ha degli occhi chiari, i capelli biondissimi, il naso dritto e voltato in su e due gambe un po’ troppo magroline.

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Arnoldo, Giovanni e Paolino sono tre fratelli, alti e forti, ma uno più scemo dell’altro. Di mestiere fanno i braccianti e lavorano sempre insieme.  Un giorno, mentre zappano la terra, sulla stradina vicino al campo passa un contadino sulla groppa di un asino. 

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Cosa è successo ai miei cari amici Corio? Cosa sta accadendo nella loro vecchia villa di campagna?
Da moltissimi anni ogni estate mi invitano a passare qualche settimana di vacanza da loro. Quest’anno per la prima volta non mi hanno invitato.

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Sono tutto bagnato e coperto di fango. Ho fame e freddo. Lontano 50mila anni luce da casa. Un sole alieno illumina il pianeta con una gelida luce azzurra. Il mio corpo è pesante, stanco. La forte gravità rende faticoso ogni piccolo movimento.

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Alvaro è nel suo giardino. Adora passare dei lunghi pomeriggi immerso nel silenzio del suo splendido giardino. Rimane ore seduto sul davanzale della finestra, fra un vaso di menta e uno di salvia.
È una soleggiata giornata di aprile. Il cielo è terso, di un azzurro intenso. L'aria è calma. In lontananza si vedono chiaramente le cime delle montagne ancora innevate.

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Le grandi porte scorrevoli del centro commerciale si aprono e Robie scivola dolcemente fuori, fra gli applausi entusiasti del pubblico. Ha un aspetto simpatico e amichevole, un po’ goffo, le forme morbide e tondeggianti. Sembra uno di quei moderni frigoriferi, dal disegno armonioso, con sportelli, luci colorate, dispensatori di bevande e schermi luminosi

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Una piccola strada di Parigi. Un portone di colore verde. Sopra una targa, con la scritta “Ufficio Scambi dei Mali”. Entro e mi avvicino al vecchio uomo seduto su uno sgabello vicino al bancone. Un uomo grasso, dall’aspetto malvagio, con le guance cascanti e un’aria colpevole.

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Un dollaro e ottantasette cents. Questo è tutto. Risparmiati un centesimo alla volta, contrattando con il droghiere, il fruttivendolo, il macellaio, fino a fare la figura della taccagna, fino a diventare rossa dalla vergogna. Della conta il denaro tre volte. Domani è Natale e ha solo un dollaro e ottantasette cents per comprare un regalo a Jim. Al suo Jim.