I pronomi diretti sostituiscono il complemento oggetto e si usano quando il verbo non è seguito da nessuna preposizione.

Rispondono alla domanda Chi? Che cosa?

Per esempio:

Maria mangia la mela = Maria la mangia

In questo caso, il pronome diretto la sostituisce il complemento oggetto la mela

 

I pronomi diretti possono assumere due forme:

1) debole o atona, che si posiziona prima del verbo e viene usata quando si vuole enfatizzare l'azione espressa dal verbo.

Paolo ti sta guardando.

In questo caso si usa la forma debole. La frase pone l’accento sull’azione del verbo, cioè sul fatto che Paolo sta guardando.

2) forte o tonica, che si usa dopo il verbo; serve a enfatizzare l’oggetto a cui è diretta l’azione del verbo.

No. Non sta guardando me, sta guardando te.

In questa seconda frase l’azione è già scontata, ma si vuole specificare che l’azione riguarda un diverso oggetto. La forma forte pone l’accento sull’oggetto dell’azione, cioè su chi Paolo sta guardando.

 

 

PRONOME SOGGETTO

PRONOME OGGETTO

 

 

forte o tonica

debole o atona

1a pers. sing.

io

me

mi

2 a pers. sing.

tu

te

ti

3 a pers. sing. masch.

lui

lui

lo

3 a pers. sing. femm.

lei

lei

la

1 a pers. plur.

noi

noi

ci

2 a pers. plur.

voi

voi

vi

3 a pers. plur. masch.

loro

loro

li

3 a pers. plur. femm.

loro

loro

le

 

Si può notare nella tabella che la forma forte del pronome oggetto è diversa dal pronome soggetto solo nelle prime due persone singolari.

La forme debole invece differisce per ogni voce.

 

Vediamo ora alcune frasi costruite con la forma forte e la forma debole.

Paolo guarda me. Paolo mi guarda.

Paolo guarda te. Paolo ti guarda.

Paolo guarda lui. Paolo lo guarda.

Paolo guarda lei. Paolo la guarda.

Paolo guarda noi. Paolo ci guarda.

Paolo guarda voi. Paolo vi guarda.

Paolo guarda loro (m). Paolo li guarda.

Paolo guarda loro (f). Paolo le guarda.

 

I pronomi diretti in forma debole vanno sempre prima del verbo ad eccezione di alcuni casi.

 

1) Se ci sono due verbi uniti da una preposizione oppure un verbo modale seguito sempre da un verbo all’infinito.

In questo caso il pronome può precedere i due verbi o fondersi con il secondo alla fine.

Vado a trovare Gianni. Lo vado a trovare. Vado a trovarlo.

Devo prendere l’autobus. Lo devo prendere. Devo prenderlo.

Voglio salutare i miei zii. Li voglio salutare. Voglio salutarli.

 

2) Quando c’è un solo verbo ed è all’infinito.

In questo caso il pronome si fonde sempre alla fine del verbo.

Mangiare la frutta fa bene. Mangiarla fa bene.

Prendere le pillole prima dei pasti. Prenderle prima dei pasti.

 

3) Quando il verbo è all’imperativo

Il pronome si fonde alla fine del verbo.

Mangia la mela. Mangiala.

Spostiamo il tavolo. Spostiamolo.

Comprate le banane. Compratele.

Nel caso della terza persona, usata nel linguaggio formale, l’imperativo usa la forma del congiuntivo e il pronome si posiziona sempre prima del verbo.

(Lei) Mangi la mela. La mangi.

(Lei) Sposti il tavolo. Lo sposti.

(Lei) Compri le banane. Le compri.

 

3) Quando il verbo è al gerundio.

Il pronome si fonde alla fine del verbo.

Guardando Elisa, ho notato che rideva. Guardandola, ho notato che rideva.

Si è fatto male spostando l’armadio. Si è fatto male spostandolo.

 

4) Con l’avverbio di tempo ecco.

Il pronome si fonde alla fine dell'avverbio.

Eccomi. Eccoti. Eccolo. Eccola. Eccoci. Eccovi. Eccoli. Eccole.

 

Esercizio 1: Scrivi nella casella vuota il pronome diretto in forma debole.

 

Esercizio 2: Come nell'esercizio precedente.