Verbi impersonali: spiegazione con esempi

 

Nella maggior parte delle frasi è possibile identificare un soggetto che compie l’azione definita dal verbo.

Paolo mangia una pera.

Si identifica chiaramente il soggetto Paolo che compie l’azione di mangiare.

In alcune frasi, però, non è possibile identificare un soggetto preciso che compie l’azione. Quindi i verbi si riferiscono a qualcosa di indefinito, e per questo vengono chiamati verbi impersonali.

 

Vediamo adesso alcuni esempi con delle frasi.

 

Verbi che indicano fenomeni atmosferici.

Piovere, nevicare, grandinare, tuonare, lampare.

La costruzione è impersonale solo quando si riferisce realmente al fenomeno atmosferico.

Ieri sera è/ha piovuto.

Questa mattina è/ha nevicato.

In questo caso è ammesso sia essere che avere come verbo ausiliare.

In altri casi i verbi possono essere usati in senso figurato per delle costruzioni personali.

Sono piovuti calcinacci dal muro.

Calcinacci rappresenta il soggetto della frase.

 

fare + aggettivo/sostantivo, riferito a una condizione del tempo

Ieri ha fatto caldo.

Questa mattina ha fatto freddo.

Ha fatto bello.

Ha fatto notte.

Si usa avere come verbo ausiliare.

 

Alcuni verbi che si usano in modo impersonale.

bisognare

Bisogna che mi impegni di più

occorrere

Occorre finire quanto prima

bastare

Basta dirlo

parere

Pareva che le cose andassero bene

sembrare

Sembra che sia già arrivato

importare

Non importa quanti soldi tu abbia

convenire

Conviene che si faccia chiarezza sulla questione.

avvenire

Ogni tanto avviene che l’autobus passi in ritardo

accadere

Accade raramente di sbagliarmi

succedere

Ultimamente succede spesso di sentirmi male.

 

La costruzione impersonale con qualsiasi verbo

Qualsiasi verbo può diventare impersonale usandolo alla terza persona singolare con davanti la particella si

Esempi: si mangia, si studia, si dorme, si viaggia, etc.

Anche in questo caso non c’è nessun soggetto.

Vediamo qualche esempio di frasi impersonali

Si è promesso molto ma non si è fatto mai niente.

Si è cercato di fare il possibile.

Si è lavorato fino a tardi.

 

 

Circa l’uso dell’ausiliare e della desinenza del participio passato, ci sono alcune regole.

Osserviamo attentamente questa frase.

Si è creduto di fare in tempo, ma non si è riusciti a prendere il treno.

Il verbo ausiliare è sempre essere, anche con i verbi che nella forma personale richiedono avere.

La desinenza del participio passato è -o, per i verbi che richiedono l’ausiliare avere in forma personale, mentre è -i per quelli che richiedono l’ausiliare avere.

Ho creduto => Si è creduto

Sono riuscito => Si è riusciti

  

La forma impersonale dei verbi riflessivi viene costruita in questo modo:

ci + si + terza persona del verbo.

Quando ci si alza presto, si possono fare molte cose.

Spesso ci si accorge tardi di quanto abbiamo perso.