L'imperfetto indicativo: coniugazione dei verbi regolari e irregolari
In questo articolo vedremo come si forma l’imperfetto indicativo e quali sono le sue desinenze nei verbi regolari. Vedremo inoltre la coniugazione dei verbi essere e avere, dei verbi modali e di alcuni verbi irregolari più frequenti. Per concludere parleremo di come questo modo verbale viene usato per descrivere delle azioni passate.
Imperfetto indicativo dei verbi regolari
Questo modo verbale è uno dei più facili. Come potete notare, indipendentemente dalla coniugazione, si forma sostituendo -re alla fine dell’infinito con -vo, -vi, -va, -vamo, -vate, -vano
Inoltre, diversamente del presente indicativo, non c’è nessuna differenza fra i verbi della terza coniugazione, come dormire e finire.
PRONOMI |
MANGIARE |
CREDERE |
DORMIRE |
FINIRE |
io |
mangiavo |
credevo |
dormivo |
finivo |
tu |
mangiavi |
credevi |
dormivi |
finivi |
lui/lei |
mangiava |
credeva |
dormiva |
finiva |
noi |
mangiavamo |
credevamo |
dormivamo |
finivamo |
voi |
mangiavate |
credevate |
dormivate |
finivate |
loro |
mangiavano |
credevano |
dormivano |
finivano |
Imperfetto indicativo dei verbi essere e avere
Il verbo essere è irregolare, mentre il verbo avere segue le regole precedenti.
PRONOMI |
ESSERE |
AVERE |
io |
ero |
avevo |
tu |
eri |
avevi |
lui/lei |
era |
aveva |
noi |
eravamo |
avevamo |
voi |
eravate |
avevate |
loro |
erano |
avevano |
Imperfetto indicativo dei verbi modali
I verbi modali sono tutti regolari.
PRONOMI |
VOLERE |
POTERE |
DOVERE |
SAPERE |
io |
volevo |
potevo |
dovevo |
sapevo |
tu |
volevi |
potevi |
dovevi |
sapevi |
lui/lei |
voleva |
poteva |
doveva |
sapeva |
noi |
volevamo |
potevamo |
dovevamo |
sapevamo |
voi |
volevate |
potevate |
dovevate |
sapevate |
loro |
volevano |
potevano |
dovevano |
sapevano |
Imperfetto indicativo dei verbi irregolari
I verbi con imperfetto irregolare sono pochi. In realtà non è l’imperfetto a essere irregolare, quanto l’infinito rispetto al latino. I verbi dire, fare e bere hanno la stessa regola di coniugazione, ma applicata all’infinito in latino dicere, facere, bevere.
PRONOMI |
DIRE |
FARE |
BERE |
io |
dicevo |
facevo |
bevevo |
tu |
dicevi |
facevi |
bevevi |
lui/lei |
diceva |
faceva |
beveva |
noi |
dicevamo |
facevamo |
bevevamo |
voi |
dicevate |
facevate |
bevevate |
loro |
dicevano |
facevano |
bevevano |
Uso dell’imperfetto indicativo
1. Imperfetto progressivo
Il verbo descrive un evento che si volge senza sapere quando inizia e quando finisce. Questa azione agisce da sfondo a una seconda azione, precisa e puntuale che viene espressa dal passato prossimo o dal passato remoto.
Mentre camminavo per strada ho incontrato un amico.
Mangiavamo tranquillamente a tavola e il nonno raccontava una delle sue storielle, quando qualcuno bussò alla porta.
L’imperfetto progressivo può essere verificato sostituendolo con stare + gerundio.
Mentre stavo camminando per strada...
Stavamo mangiando tranquillamente... il nonno stava raccontando...
2. Imperfetto descrittivo
Come nel caso precedente, descrive eventi che non hanno un inizio e una fine, ma non è possibile individuare un istante preciso in cui una seconda azione si sovrappone.
Vediamo questo esempio tratto da Pinocchio:
E intanto la fame cresceva, e cresceva sempre e il povero Pinocchio non aveva altro sollievo che quello di sbadigliare: e faceva degli sbadigli così lunghi, che qualche volta la bocca gli arrivava fino agli orecchi. E dopo avere sbadigliato, sputava, e sentiva che lo stomaco gli andava via.
Un secondo esempio tratto dalla favola di Cappuccetto Rosso.
C'era una volta una dolce bimbetta; solo a vederla le volevan tutti bene, e specialmente la nonna che non sapeva più che cosa regalarle.
3. Imperfetto abituale
Si usa per esprimere azioni abituali e ripetute nel tempo.
Quando abitavo a Venezia ogni fine settimana uscivo con gli amici. Andavamo spesso al cinema e poi la sera cenavamo tutti insieme.
4. L’imperfetto narrativo o storico
Questo è un caso molto diverso dai precedenti, perché l’imperfetto viene utilizzato come se fosse un passato prossimo o remoto, cioè per descrivere eventi successivi e concatenati.
Vediamo un esempio tratto da «Piccolo mondo antico» di Antonio Fogazzaro.
Quella stessa sera, alle dieci in punto, l’ingegnere Ribera batteva due colpi discreti alla porta del signor Giacomo Puttini in Albogasio Superiore. Poco dopo si apriva una finestra sopra il suo capo e vi compariva al chiaro di luna il vecchio visetto imberbe del «sior Zacomo».
L’uso dell’imperfetto storico appare molto frequentemente nei verbali delle forze dell’ordine, come in questo esempio:
«Alle ore 17.30 mi portavo presso l’esercizio commerciale denominato Bar dello Sport per incontrare alcuni amici. Ero intento a sorbire un caffè, allorquando percepivo l’esplosione di tre o quattro colpi d’arma da fuoco in rapida successione, provenienti dal salone di barberia sito nelle immediate adiacenze del suddetto bar.»
5. L’imperfetto di cortesia.
Si usa prevalentemente per rendere più cortese una richiesta, con i verbi volere, desiderare, preferire e simili
Prendiamo in esame questa frase nei confronti di un negoziante:
Mi scusi, volevo due etti di prosciutto.
Appare ovvio che chi formula la frase vuole il prosciutto in quel preciso momento, e non si riferisce al passato. Quindi l’imperfetto in questo caso non ha valore temporale, ma puramente di cortesia, paragonabile al condizionale presente. Il verbo voglio viene considerato troppo forte al presente indicativo e per questo viene attenuato con il condizionale o con l’imperfetto.
Voglio due etti di prosciutto (forma troppo forte)
Vorrei due etti di prosciutto (forma cortese)
Volevo due etti di prosciutto (forma cortese)