Aggettivo qualificativo di grado superlativo assoluto
In questo articolo vedremo come si forma il superlativo assoluto di un aggettivo e quali sono i casi in cui questo non può avvenire.
L’aggettivo qualificativo superlativo esprime una qualità al massimo grado. Ci sono due tipi di superlativi: i superlativi relativi e i superlativi assoluti. Si parla di superlativo assoluto quando la qualità viene espressa al suo massimo grado, senza fare dei confronti con altri termini, come invece succede nel caso del superlativo relativo.
Ci sono diversi modi per formare un superlativo assoluto:
1) Aggiungendo il suffisso -issimo alla radice dell’aggettivo:
bell-issimo, brutt-issimo, grand-issimo, piccol-issimo, interessant-issimo, divertent-issimo.
2) Mettendo prima dell’aggettivo alcuni avverbi come: molto, tanto, assai, parecchio, davvero, veramente, decisamente, oltremodo:
molto bello, decisamente grande, oltremodo brutto, parecchio faticoso, assai importante
3) Ripetendo due volte l’aggettivo:
bello bello, lungo lungo, grande grande, piano piano, piccolo piccolo, dolce dolce.
4) Utilizzando dei prefissi come: stra, extra, super, iper, arci, ultra:
arcistufo, stracotto, ipercalorico, ultramoderno, stramaledetto, superleggero.
5) Nel linguaggio parlato si usano molte espressioni idiomatiche che hanno il valore di superlativo assoluto. Eccone alcune:
molto ricco → ricco sfondato
molto innamorato → innamorato pazzo
molto bella → bella da morire
molto stanco → stanco morto
molto buio → buio pesto
molto freddo → freddo cane
molto pieno → pieno zeppo
molto ubriaco → ubriaco fradicio
molto povero → povero in canna
molto buono → buono come il pane
molto brutto → brutto come il peccato
In alcuni casi gli aggettivi, oltre alle normali forme finora descritte, presentano altre forme di derivazione latina, come per esempio:
piccolo → minimo
grande → massimo
buono → ottimo
cattivo → pessimo
alto → supremo
basso → infimo
Ovviamente questi termini, che già esprimono una qualità al massimo grado, non possono formare altri superlativi, quindi non si può dire: ottimissimo, molto pessimo o veramente supremo.
Un caso analogo è rappresentato da alcuni superlativi che terminano in -errimo
acre → acerrimo
celebre → celeberrimo
misero → miserrimo
integro → integerrimo
aspro → asperrimo
Infine, come ultima regola, alcuni aggettivi non possono avere un superlativo, per due motivi:
1) esprimono già un elevato grado:
splendido, immenso, meraviglioso, stupendo, mozzafiato, eterno, enorme, gigantesco, spropositato.
2) aggettivi che esprimono qualità che, come si può cogliere intuitivamente, non possono avere gradazioni:
morto, quadrato, rotondo, francese, mensile, ferroso, campestre, ligneo, bronzeo.