Parole francesi usate in italiano
Il francese ha esercitato nei secoli una forte influenza sulla lingua italiana. Fino agli anni ’70 era considerata la lingua straniera più importante, ma poi è stata progressivamente scavalcata dall’inglese.
Rimangono ancora molte parole francesi correntemente usate nell’italiano standard. Alcune hanno lo stesso significato nelle due lingue, mentre in altri casi il significato può essere leggermente diverso.
Di seguito un elenco delle parole francesi più usate.
Abat-jour: in francese corrisponde al paralume, cioè quella parte di una lampada, di solito in stoffa, vetro opaco o anche carta, che serve ad attenuare la luce. In italiano il termine ha assunto il significato di lampada da comodino.
Atelier: in francese indica genericamente un luogo di lavoro. In italiano il termine è usato maggiormente per indicare un laboratorio di sartoria o uno studio di un pittore, scultore, artigiano, fotografo, etc.
Baguette: il classico filoncino di pane francese.
Barbecue: indica sia l’attrezzo per grigliare la carne, ma anche un ricevimento all’aperto con grigliata.
Bébé: in italiano in genere si scrive bebè, sinonimo vezzeggiativo di bambino.
Biberon: in italiano si chiamerebbe poppatoio, ma il termine francese è molto più usato.
Bidet: a volte si scrive anche bidè. Nonostante sia molto diffuso in Italia e poco in Francia, l’invenzione è francese, precisamente di Christophe Des Rosiers . Installato per la prima volta nel 1700 nella reggia di Versailles.
Bijou: in francese vuol dire gioiello, ma in italiano viene usato per oggetti ornamentali non preziosi.
Bonton: espressione usata per indicare un comportamento raffinato ed elegante.
Bouquet: mazzo di fiori. In italiano si usa prevalentemente per indicare il mazzo di fiori della sposa.
Boutique: in francese significa bottega, ma in italiano viene utilizzato prevalentemente per i negozi di moda.
Bricolage: l’insieme delle piccole attività di riparazione e manutenzione fatte in casa. In italiano si usa anche il termine fai-da-te.
Brioche: in italiano è un termine improprio e generico per indicate le paste da colazione. La vera brioche francese ha la forma di un pandorino rovesciato con la parte superiore rigonfiata a pallina.
Buffet: tavola con diverse pietanze e bevande per un ricevimento.
Cabaret: in origine si intendeva un locale piuttosto ristretto, con servizio di bibite, dove si esibivano artisti d’avanguardia e anticonformisti. Oggi il termine si riferisce più al tipo di spettacolo che al locale.
Cabriolet: un tempo era una carrozza leggera a due ruote, con copertura a soffietto, trainata da cavalli. Oggi il termine si riferisce alle automobili decapottabili.
Cachet: in francese ha diversi significati, ma due in particolare coincidono con l’italiano: 1) gettone di presenza, retribuzione per uno spettacolo; 2) pillola medicinale, in genere un antidolorifico.
Camion: è una parola molto usata in italiano nel linguaggio informale. Nel linguaggio formale si usa il termine autocarro.
Carillon: parola molto usata in italiano per indicare la scatola musicale.
Casqué: la figura di danza caratteristica del tango.
Caveau: in francese significa «piccola cantina» e può indicare uno spazio chiuso, senza luce, con diverse funzioni, come per esempio: cantina riservata ai vini, luogo sotterraneo per la sepoltura dei membri di una stessa famiglia, ambiente sotterraneo destinato agli spettacoli. In italiano ha il significato di luogo blindato di una banca, dove sono custoditi oggetti di valore.
Chaise longue: poltrona con sedile allungato e spalliera inclinata.
Chalet: tipica villa di montagna generalmente in pietra e legno.
Chance: in francese può avere il significato di fortuna, caso, sorte. In italiano si usa di più con l’accezione di possibilità. Es: questa è la mia ultima chance - non hai alcuna chance di farcela.
Chapeau!: letteralmente significa cappello. In italiano è usato come interiezione per esprimere ammirazione, apprezzamento. Corrisponde alla locuzione italiana tanto di cappello.
Charme: fascino che una persona esercita sugli altri.
Chauffeur: questa parola è stata usata per molto tempo nella lingua italiana. Nei secoli passati lo chauffeur era il «fuochista», dal francese chauffer (riscaldare). Successivamente venne chiamato chaffeur il fuochista delle macchine a vapore. Nel corso del 1900, con la costruzione delle prime automobili, assunse il significato di conducente. Durante il periodo fascista venne coniato il termine italiano «autista». Al giorno d’oggi il termine chauffeur indica in genere l’elegante guidatore delle auto di persone agiate.
Chef: in francese vuol dire capo, ma in italiano ha assunto il significato di capocuoco o di cuoco di alto livello.
Chic: elegante, raffinato.
Chignon: capelli raccolti dietro la nuca.
Cliché: ha due significati diversi: 1. matrice da stampa; 2. ragionamento schematico basato su banali luoghi comuni.
Collant: tipo di calza autoreggente per donna.
Collier: collana.
Cordon Bleu: filetto di pollo farcito con prosciutto e formaggio, impanato e fritto.
Coupé: in francese vuol dire « tagliato ». È il nome dato ad alcune automobili che risultano come tagliate nella parte posteriore.
Coupon: tagliando da compilare per poter usufruire di alcuni servizi.
Crème Caramel: budino ricoperto di salsa al caramello.
Crème de la Crème: i migliori esponenti in assoluto di un particolare gruppo di persone. In italiano si usano anche altre locuzioni come il meglio del meglio oppure il fior fiore.
Crêpe: la sottile foglia fritta, in italiano chiamata anche crespella.
Croissant: in italiano viene chiamato anche cornetto. In francese il termine vuol dire « crescente », a indicare la forma di luna crescente.
Croupier: chi tiene il banco nelle case da gioco.
Cyclette: la bicicletta speciale per fare esercizio ginnico restando sul posto.
Découpage: tecnica di decorazione che consiste nell’incollare motivi di carta ritagliati. Découper vuol dire «ritagliare»
Déjà vu: sensazione di aver già visto una certa scena. Letteralmente significa «già visto»
Dépliant: opuscolo illustrativo ottenuto piegando una o più volte un foglio di carta stampato. Viene chiamato anche «pieghevole».
Déshabillé: letteralmente significa «svestito». Indica l’essere parzialmente svestiti e anche un tipo di vestaglia da indossare in casa.
Dessert: l’ultima portata di un pasto. Può essere costituita da frutta, macedonia, dolce, gelato o anche formaggi.
Dossier: una cartella che raccoglie documenti relativi a un fatto o una persona.
Eau de Toilette: soluzione profumata con circa il 10% di essenza.
Escamotage: nell’italiano corrente viene usato come sinonimo di espediente, sotterfugio. Il termine originale ha più il significato di gioco di prestigio, abilità nel far sparire un oggetto.
Fard: cosmetico in polvere usato per dare colore alle guance.
Foulard: un grande fazzoletto leggero, di seta o cotone, che si indossa in genere intorno al collo o sulla testa come copricapo.
Frac: classico abito maschile da cerimonia che un tempo veniva chiamato anche manfrina.
Frappé: in italiano indica un frullato a base di latte e panna ghiacciata, con l’aggiunta di ingredienti diversi. In francese l’espressione corretta è lait frappé.
Gaffe: un comportamento o un’espressione che possono mettere in imbarazzo.
Gala: può indicare un ricevimento elegante o solenne, una manifestazione di raccolta fondi, una manifestazione culturale o sportiva.
Garage: in italiano si chiama anche autorimessa, ma garage è molto più usato nel linguaggio parlato.
Gilet: corpetto senza maniche da indossare sotto la giacca, oppure un maglione senza maniche.
Grand-Prix: gara di una certa importanza, di solito automobilistica o ippica.
Habitué: frequentatore abitudinario di un luogo.
Manicure: trattamento dell’estetica delle mani o la persona addetta a questa attività.
Mascotte: persona, animale o oggetto considerato portafortuna nell’ambito di una comunità.
Mèche: ciocca di capelli di colore diverso dal resto.
Menu: la lista dei cibi e delle bevande disponibili in un ristorante. Per analogia, in informatica è la lista di opzioni offerte da un’applicazione.
Moquette: rivestimento per pavimenti in fibre naturali o sintetiche.
Mousse: in francese significa letteralmente «schiuma». In italiano il termine è usato in particolar modo per alcuni prodotti culinari di consistenza schiumosa, oppure nel caso di schiume cosmetiche.
Naïf: in italiano spesso si scrive senza la dieresi, naif, con particolare riferimento a forme artistiche di pittura o scultura primitive, semplici, non molto evolute.
Nonchalance: il termina non ha esattamente lo stesso significato nelle due lingue. in italiano indica un atteggiamento disinvolto, mentre in francese indica un atteggiamento apatico.
Omelette: una forma di frittata arrotolata o piegata su se stessa, spesso farcita.
Osé: audace, ardito, spinto.
Ouverture: letteralmente «apertura». Introduzione musicale ad un opera lirica.
Paillettes: in italiano si chiamano anche lustrini. Sono delle piccole lamine luccicanti che vengono applicate ad abiti da sera femminili per farli scintillare.
Papillon: letteralmente «farfalla». In italiano è usato per indicare la cravatta a farfalla.
Pardon: letteralmente «perdono». In italiano è usato come interiezione con il significato di mi scusi!
Parquet: pavimentazione in legno.
Pâté: pasticcio di carne.
Pedicure: trattamento estetico dei piedi.
Pelouche: stoffa con fibre molto lunghe usata soprattutto per fabbricare pupazzi. Es: orsacchiotto di peluche.
Pied-à-terre: piccolo appartamento dove non si dimora abitualmente ma solo saltuariamente.
Première: letteralmente significa «prima». In italiano indica la prima rappresentazione di un’opera cinematografica o teatrale.
Profiterole: dolce formato di tanti piccoli bigné ripieni di panna montata o crema e ricoperti di cioccolato fuso.
Rétro: qualcosa il cui stile si ispira al passato.
Roulotte: rimorchio per auto utilizzato come abitazione durante i viaggi.
Routine: insieme di azioni che si ripetono regolarmente.
Savoir-faire: capacità di comportarsi in modo adeguato nelle varie circostanze.
Silhouette: un tipo di ritratto che riproduce solo il profilo.
Sommelier: esperto di vini.
Tapis-roulant: in francese ha il significato di nastro trasportatore. In italiano il termine è usato esclusivamente per l’attrezzo usato per camminare o correre, che in francese chiamano anche tapis de course.
Tartare: preparazione di carne cruda tritata finemente e condita.
Tête-à-tête: colloquio a due, particolarmente intimo.
Toilette: è un termine che ha diversi significati relativi alla cura del corpo. In italiano si usa spesso per indicare il bagno nei locali pubblici.
Tombeur-de-femmes: seduttore.
Vis-à-vis: significa dirimpetto, di fronte, faccia a faccia.