Il barone rampante è un romanzo scritto da Italo Calvino nel 1957, parte della trilogia "I nostri antenati", insieme a "Il visconte dimezzato" e "Il cavaliere inesistente".
La storia si svolge nel XVIII secolo in Liguria e racconta le avventure di Cosimo Piovasco di Rondò, un giovane nobile. Dopo una disputa familiare riguardo a un piatto di lumache, Cosimo, in un gesto di ribellione contro le rigide convenzioni della sua famiglia e della società, decide di salire su un albero e giura di non scendere mai più al suolo per il resto della sua vita.
La sua decisione non è solo un capriccio; diventa un'affermazione della libertà personale, un rifiuto delle restrizioni sociali e un esplorare nuovi modi di vivere. Cosimo trasforma gli alberi in casa, creando un'intera esistenza tra i rami. Interagisce con contrabbandieri, rivoluzionari, filosofi e amanti, inclusa la graziosa Viola, con cui avrà una relazione turbolenta.
Mentre Cosimo vive tra le fronde, osserva e influisce sul mondo sottostante, divenendo testimone dei cambiamenti politici, scientifici e filosofici dell'epoca illuminista. Il romanzo mescola realismo e fantasia, e attraverso le vicende del protagonista, Calvino riflette su temi come l'indipendenza, la connessione con la natura e il ruolo dell'individuo nella società. La scelta di Cosimo di vivere sugli alberi diventa una potente metafora dell'isolamento, dell'autonomia e del desiderio umano di libertà.