Nel 1965, Italo Calvino presenta al mondo “Le Cosmicomiche”, una collezione di racconti unica nel suo genere che fonde la fantascienza con il comico. In questo lavoro, l'autore non solo dimostra la sua versatilità e il suo acume, ma anche una profonda comprensione delle questioni fondamentali che riguardano l'essere umano e la sua costante ricerca di conoscenza e comprensione del mondo che lo circonda.
All'interno di questa raccolta, Calvino intraprende un'esplorazione audace della realtà, dell'esistenza e dell'essenza stessa dell'essere umano. Egli prende come spunto le teorie scientifiche sull'universo e, attraverso il suo stile narrativo unico, le sviluppa in storie umoristiche e profondamente significative. Ciascun racconto inizia con una breve esposizione di una teoria scientifica, che serve da sfondo e da guida per la storia che segue.
Il protagonista ricorrente di questi racconti è Qfwfq, un essere cosmico dal nome impronunciabile che testimonia la vasta gamma di eventi che hanno plasmato l'universo nel corso dei millenni. Qfwfq non è solo un testimone, ma spesso si trova al centro degli avvenimenti, partecipando attivamente ai momenti chiave della creazione e dell'evoluzione. Da una posizione privilegiata durante il Big Bang in “Tutto in un punto”, alla vita come un dinosauro che osserva la fine della sua specie in “I dinosauri”, alla forma di un mollusco primordiale in “La spirale”, Qfwfq è l'osservatore eterno, ma anche un partecipante attivo.
La presenza di Qfwfq serve come mezzo per Calvino per esplorare la condizione umana attraverso il prisma del cosmo. Mentre questi racconti ci portano in viaggio attraverso l'universo, non sono tanto storie sulla cosmologia quanto riflessioni sull'esistenza umana. Come sottolinea Cristina Benussi, l'universo in questi racconti diventa un mezzo attraverso cui Calvino esplora “i rapporti tra soggetto e oggetto” e come questi si manifestano nella vita quotidiana.
I temi affrontati nelle “Cosmicomiche” sono profondamente umani. “Gli anni-luce” affronta il problema della comunicazione tra individui, usando l'immagine di due galassie distanti per illustrare le difficoltà e i malintesi che possono emergere nei rapporti interpersonali. “I dinosauri” esplora il concetto di accettazione e appartenenza, mentre “La distanza della luna” è una meditazione sulla natura dei desideri e delle aspirazioni umane.
Tuttavia, nonostante la profondità dei temi affrontati, Calvino mantiene sempre un tocco leggero, spesso usando l'umorismo come veicolo per esplorare le complesse questioni dell'esistenza. Questo equilibrio tra il serio e il comico, tra l'astratto e il concreto, rende “Le Cosmicomiche” una lettura al contempo profonda e piacevole.
Infine, ciò che emerge chiaramente da questa collezione è il riconoscimento dell'importanza della ricerca di un senso nel caos dell'esistenza. Anche se Calvino suggerisce che le scoperte scientifiche possono non offrire soluzioni immediate o concrete ai problemi dell'esistenza, sottolinea l'importanza intrinseca del processo di ricerca e scoperta.
In sintesi, “Le Cosmicomiche” di Italo Calvino è una celebrazione dell'inesauribile curiosità umana e della nostra costante ricerca di conoscenza e comprensione. Attraverso una serie di racconti fantascientifici umoristici, Calvino esplora le profondità dell'esistenza umana e della nostra relazione con l'universo, offrendo al lettore una visione unica e profondamente significativa della condizione umana.