Il romanzo L'agnese va a morire di Renata Viganò, pubblicato nel 1949, è un'opera che si inserisce nel genere della narrativa storica e racconta la commovente storia di Agnese, una lavandaia che lotta per la sopravvivenza e la libertà durante l'occupazione nazista nel delta del Po emiliano.

 

Riassunto

Agnese, una lavandaia che vive nel delta del Po emiliano, ha un marito malato di nome Palita, il quale è costretto a stare in casa senza compiere sforzi fisici e intreccia ceste di vimini per guadagnare. Questo costringe Agnese a lavorare il doppio per mantenere se stessa ed il marito. Pur essendo debole, Palita è un uomo politicamente impegnato, un comunista.

Un giorno, Palita viene catturato dai nazisti e la donna viene a sapere della morte del marito attraverso un suo amico. Rimasta sola con l'unica compagnia della gatta di Palita, Agnese comincia a nutrire un odio profondo nei confronti dei nazisti, sostenuti invece dalla vicina di casa e dalle sue figlie che amoreggiano coi soldati nemici. Una sera, Kurt, un tedesco ubriaco, spara alla gatta di Palita, uccidendola. Questo evento sconvolge Agnese che colpisce Kurt in testa col suo stesso fucile, uccidendolo. Dopo aver ucciso Kurt, Agnese fugge nascondendosi presso una famiglia di partigiani.

Da questo momento in poi, Agnese diventa l'organizzatrice delle staffette e la "mamma" della compagnia partigiana. Mentre gli alleati inglesi stanno per prendere il sopravvento sui tedeschi, Agnese viene trattenuta dai soldati tedeschi e riconosciuta dal maresciallo superiore di Kurt, il quale la uccide. Della donna non rimane che "un mucchio di stracci sulla neve".

 

Considerazioni

Il romanzo di cui questo estratto fa parte sembra offrire una visione molto cruda e realistica della vita delle persone comuni durante la Seconda Guerra Mondiale, in particolare in Italia, dove la guerra e l'occupazione nazista hanno causato enormi sofferenze e distruzioni.

La figura di Agnese rappresenta la forza e la resilienza di molte donne che, purtroppo, sono state costrette a lottare per la sopravvivenza dei propri cari in tempi difficili come quelli della guerra. Agnese è un esempio di come l'amore e la dedizione possano dare la forza di andare avanti anche nei momenti più difficili.

Il personaggio di Palita, malato ma politicamente impegnato, è un esempio di come le ideologie e le convinzioni possano resistere anche in tempi di estrema difficoltà e di come l'impegno politico possa diventare una forma di resistenza e di speranza.

Il romanzo sembra anche mettere in luce la brutalità e l'arbitrarietà della guerra e dell'occupazione nazista, rappresentate dalla morte della gatta di Palita e dall'omicidio di Kurt, che sembrano essere eventi casuali e privi di senso, ma che causano enormi sofferenze e cambiamenti nella vita dei personaggi.

In definitiva, il romanzo sembra essere una riflessione sulla forza dell'individuo di fronte alle avversità della vita e sulla capacità dell'amore e della speranza di dare senso e significato anche ai momenti più difficili e dolorosi.

 

 


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