Ambientato in una Torino mai espressamente nominata ma riconoscibile attraverso riferimenti come la chiesa della Gran Madre o la basilica di Superga, il romanzo La solitudine dei numeri primi di Paolo Giordano ci immerge nelle profondità delle anime di due protagonisti, Alice Della Rocca e Mattia Balossino. Entrambi segnati da traumi dell'infanzia, i loro destini si intrecciano in un balletto di vicinanza e distanza.
Riassunto
La giovane Alice vive un'infanzia contrassegnata dalle pressioni del padre. Nonostante la sua riluttanza, il padre insiste affinché lei impari lo sci, vedendo in questo sport un'opportunità per lei. Ma durante una sessione, un imprevisto imbarazzante la costringe a separarsi dal gruppo. Mentre tenta di navigare da sola la montagna innevata, perde l'equilibrio e precipita in un profondo dirupo. Questo traumatico evento non solo le infligge danni fisici, lasciandola zoppa per tutta la vita, ma porta anche con sé un pesante bagaglio emotivo, amplificando la sua sensazione di vulnerabilità e isolamento.
Parallelamente, c'è la storia di Mattia, un ragazzo di grande talento e intelligenza, il cui potenziale viene spesso oscurato dalla presenza della sua gemella Michela. Lei, a differenza di Mattia, soffre di serie difficoltà intellettuali. Questa disparità tra i gemelli conferisce a Mattia un ruolo che va oltre quello di un semplice fratello: è il suo protettore, la sua ombra costante. Ma un giorno, spinto da un desiderio di un breve respiro dalla continua responsabilità verso Michela, Mattia prende una decisione impulsiva e la lascia da sola in un parco giochi. Quando torna, Michela è svanita nel nulla. Il senso di colpa e l'angoscia di averla persa sono devastanti per Mattia, imprimendo nel suo cuore una ferita che non ha modo di guarire.
Col passare degli anni, le sfide dell'infanzia non scompaiono, ma si trasformano e si manifestano in modi differenti. Alice, ad esempio, si confronta con la lotta contro l'anoressia, una malattia che, insieme alla sua zoppia, esacerba la sua sensazione di alienazione dal mondo circostante. Eppure, in mezzo alla sua solitudine, emerge una luce: Viola Bai, una delle ragazze più popolari della scuola, la nota. Viola, con un gesto di gentilezza, accoglie Alice nel suo cerchio di amicizie. È attraverso questo nuovo ambiente che Alice incontra Mattia. Anche lui, sebbene per motivi diversi, è un'anima tormentata. Lui, però, affronta il suo dolore interiore in un modo particolarmente doloroso: l'autolesionismo. Le loro anime ferite si riconoscono, dando inizio a una connessione profonda e complessa.
Nonostante le loro vite siano state segnate da episodi dolorosi e dalla sensazione di essere costantemente in disparte, Alice e Mattia trovano l'uno nell'altro una complicità unica. Il loro rapporto non può essere facilmente etichettato come un amore nel senso tradizionale del termine, né come una semplice amicizia. Esso è piuttosto un'intesa silenziosa, un legame indefinibile e misterioso. Immagina due anime che, come stelle nel firmamento, orbitano vicine l'una all'altra, ma senza mai incrociarsi veramente, brillando nella stessa costellazione, ma destinate a non incontrarsi mai.
Mentre gli anni passano, le strade di Alice e Mattia prendono direzioni opposte. Alice, in un tentativo di trovare un senso di normalità e stabilità, si avvicina a Fabio Rovelli, un giovane medico che ha conosciuto durante uno dei dolorosi ricoveri della madre in ospedale. La loro relazione inizialmente promette un rifugio dal dolore, ma presto le tensioni emergono. L'anelato sogno di Fabio di diventare padre si scontra con la triste realtà dell'infertilità di Alice, un effetto collaterale del suo passato lottando con l'anoressia.
Parallelamente, Mattia segue il suo innato talento per la matematica, che lo porta lontano da casa, in terre straniere. In questo contesto accademico, incontra Alberto, un brillante collega italiano. La loro collaborazione matematica culmina in un'importante scoperta. Ma è durante una serata celebrativa che Mattia vive un raro momento di connessione umana, avvicinandosi brevemente ad un'amica di Alberto.
Quando Alice pensa di aver avvistato qualcuno che potrebbe essere Michela, il dolore e la speranza la spingono a contattare Mattia, sperando in qualche modo di riavvicinare i pezzi delle loro vite frantumate. Tuttavia, anche se entrambi sentono la potente attrazione che li ha sempre uniti, la complessità delle loro emozioni e dei loro passati rende difficile esprimere pienamente i loro sentimenti. Nonostante un'intensa giornata trascorsa insieme, il vuoto tra di loro persiste, e la loro relazione rimane in uno stato di desiderio inappagato e separazione.
La storia di Alice e Mattia è una metafora matematica: sono come numeri primi gemelli, vicini ma separati da un numero, una distanza insuperabile. Pur avendo affinità profonde e inevitabili, la loro vicinanza non culmina mai in un'unione vera e propria, rendendo la loro solitudine ancora più palpabile. Essi sono l'incarnazione dell'ineluttabilità della distanza, dell'isolamento e della vicinanza senza tocco. Il romanzo, attraverso la vita di questi due protagonisti, esplora la complessità delle relazioni umane, del dolore, della perdita e della resilienza.