Tancredi, principe di Salerno, è un uomo considerato di natura benevola. Ha una sola figlia, molto amata, e non vuole separarsene dandola in matrimonio. La figlia, però, dopo esser stata brevemente sposata e poi rimasta vedova, torna dal padre. Lei è molto bella e, vedendo che il padre non ha intenzione di risposarla, decide di cercarsi segretamente un amante. Tra gli uomini che frequentano la corte del padre, le piace un giovane valletto di nome Guiscardo. Nonostante sia di umili origini, Guiscardo è nobile d'animo.
Il loro amore cresce in segreto, e la giovane donna, volendo incontrarlo, trova un modo ingegnoso per comunicare con lui. Gli scrive una lettera, nascosta dentro una canna, dandogli istruzioni su come trovarla. C'è una grotta vicino al palazzo, collegata alla sua stanza attraverso una scala. Questo segreto, dimenticato da tutti, diventa il loro luogo d'incontro. Guiscardo usa una corda per entrare nella grotta attraverso uno spiraglio e, da lì, raggiungere la stanza della principessa.
Ma la loro segretezza viene scoperta in modo accidentale. Un giorno, il principe Tancredi entra nella stanza della figlia mentre lei è fuori e si addormenta nascosto dietro le tende del letto. Mentre dorme, la figlia e Guiscardo entrano nella stanza e si concedono alla passione. Il principe si sveglia e, sentendo e vedendo ciò che stanno facendo, rimane scioccato e amareggiato. Decide di non intervenire immediatamente, ma di aspettare per vedere come sviluppano le cose.
Quando gli amanti si separano, Tancredi fa arrestare Guiscardo quella notte mentre sta uscendo dalla grotta. Il giorno seguente, affronta sua figlia, esprimendo il suo profondo dolore e delusione per quello che ha fatto, in particolare per aver scelto un uomo di così bassa estrazione come Guiscardo. La figlia, invece di chiedere perdono, risponde con fierezza e dignità. Afferma che ha amato Guiscardo per le sue qualità interiori e non per il suo status sociale.
La storia continua con la principessa che rivela al padre, il principe, il segreto del suo amore clandestino con Guiscardo. Ella spiega di aver scelto Guiscardo non per caso, ma con attento discernimento. L'ha scelto per le sue virtù, e non per il suo rango o la sua ricchezza. Con questa confessione, critica anche la visione del padre sulla nobiltà, sottolineando che la vera nobiltà risiede nelle azioni virtuose di una persona, non nel suo sangue blu o nel suo patrimonio.
La principessa si confronta con il padre riguardo alle convenzioni sociali, sottolineando come l'opinione pubblica spesso distorcesse la verità. Con forza, sottolinea come tutti gli esseri umani siano nati uguali e che è la virtù che ci distingue, e non la nostra nascita o lo status. Lei, pertanto, vede Guiscardo come un vero gentiluomo, basandosi sulle sue azioni e sulla sua virtù, piuttosto che sul suo rango sociale.
Riconoscendo la fermezza e la risolutezza della figlia, il principe decide di non punirla direttamente. Tuttavia, per vendicarsi dell'onta subita, ordina ai suoi servitori di uccidere Guiscardo. Una volta eseguito l'ordine, il principe fa strappare il cuore di Guiscardo e lo invia alla figlia in una coppa d'oro come un amaro regalo.
Ghismunda, alla vista del cuore dell'amato e ascoltando il crudele messaggio del padre, decide di porre fine alla sua vita. Aveva già preparato una pozione velenosa, temendo che suo padre avrebbe fatto del male a Guiscardo. Dopo aver pianto e baciato il cuore di Guiscardo, beve il veleno e si mette a letto, attendendo la morte, tenendo stretto a sé il cuore del suo amato.
Le damigelle della principessa, testimoni di questa tragica scena, chiamano il principe. Tancredi arriva troppo tardi e trova sua figlia in punto di morte. Anche se prova a consolarla, le parole le sfuggono. Ghismunda, con le sue ultime parole, chiede al padre di seppellire lei e Guiscardo insieme. Col cuore colmo di rimorso e dolore, Tancredi assiste impotente alla morte della figlia.
La storia si conclude con la morte di Ghismunda e Guiscardo, due innamorati che hanno pagato il prezzo più alto per il loro amore. Tancredi, pentito e sconvolto dalla perdita, onora l'ultimo desiderio di sua figlia, seppellendo i due amanti insieme, testimoniando così il loro amore eterno anche nella morte, sotto lo sguardo compassionevole di tutti i salernitani.