Quaderni di Serafino Gubbio operatore, originariamente pubblicato come Si gira... nel 1915, è un’acuta critica di Luigi Pirandello sulla modernità, l’emergente industria cinematografica e l’alienazione umana. Narrato in forma diaristica attraverso sette “quaderni”, il romanzo ci introduce a Serafino Gubbio, un cineoperatore che condivide le sue riflessioni personali e professionali. La sua storia si intreccia con quella di vari personaggi, tra cui l’attrice russa Varia Nestoroff e l’alcolizzato col violino, simbolo dell’arte sacrificata sull’altare della tecnologia. Questo romanzo sfida i confini tra realtà e finzione, presentando un panorama dei conflitti culturali e personali del primo Novecento.
Riassunto
Serafino Gubbio, un cineoperatore, ci introduce direttamente nella sua vita, senza preamboli, stabilendo un rapporto di complicità con il lettore. Rivela la sua visione del cinema, un settore emergente nel 1915, e delle nuove professioni ad esso legate. Egli racconta le sue umili origini campane, i tempi in cui era senza denaro e la serie di coincidenze che lo hanno condotto nel mondo del cinema, grazie all’amicizia con un ex compagno d’infanzia.
Nel primo quaderno, l’alcolizzato con violino simbolizza un artista sconfitto dalla modernità e alienato dalla tecnologia. Varia Nestoroff, attrice russa, incarna passioni e conflitti. Il romanzo evidenzia come modernità e tecnologia erodano arte e umanità, con il cinema trasformato in un meccanismo produttivo d'illusioni. Serafino, fondamentale per la macchina da presa, è raffigurato come un individuo alienato, ridotto a mera “mano che gira la manovella”.
Il secondo quaderno riporta i ricordi d’infanzia di Serafino, enfatizzando il contrasto tra la tranquillità della campagna e il tumulto della città moderna. Questa sezione introduce anche alcune delle figure centrali del passato di Serafino, tra cui Giorgio Mirelli, un pittore e la sua sorella Lidia, fidanzata di Aldo Nuti, un attore dilettante. La storia dell’incontro tra Mirelli e Nestoroff a Capri e il loro intricato intreccio romantico rivela la natura tormentata di Varia, che utilizza la sua sensualità come arma.
Il terzo quaderno ci trasporta nel mondo frenetico degli studi cinematografici della Kosmograph. Viene presentata una tigre, destinata a essere protagonista di un film. In questa sezione, la relazione tra il mondo reale e quello del cinema viene ulteriormente esplorata. Pirandello sottolinea la natura illusoria del cinema e il suo potenziale per ingannare il pubblico.
Nel quarto quaderno, Aldo Nuti, dopo un anno, cerca di avvicinarsi nuovamente a Varia, ora legata sentimentalmente a un altro attore, Carlo Ferro. Serafino, nel frattempo, sviluppa sentimenti per Luisetta Cavalena, una giovane attrice emergente. Questo quaderno esplora ulteriormente le tensioni e le complicazioni delle relazioni interpersonali nell’ambiente cinematografico.
Nel quinto quaderno, i Cavalena accolgono Serafino e Aldo. La tensione amorosa tra Aldo, Serafino e Luisetta cresce. Aldo, tormentato dalla passione per Varia, si appoggia a Luisetta. Serafino osserva, comprendendo l’amore non corrisposto. Gubbio, alienato, riflette sull’effetto della tecnologia sulla realtà. La Nestoroff manipola tutti, portando Aldo sull’orlo di una crisi.
Nel sesto quaderno, Pirandello approfondisce il tema della realtà e dell’illusione. La macchina da presa trasforma la realtà in immagini, spingendo Gubbio in un ritiro mentale. La tigre, simbolo della tensione tra realtà e finzione, scappa durante una ripresa, rivelando le vere nature dei personaggi nel caos che segue.
Il settimo quaderno chiude il romanzo con una profonda riflessione di Gubbio sull’esistenza. Dopo l’incidente con la tigre, medita sull’artificialità indotta dalla macchina da presa. Pur riconoscendo come la tecnologia distorca la realtà, capisce che può aiutare a intuire l’essenza umana. La decisione finale di Gubbio rappresenta il suo rifiuto del mondo cinematografico superficiale e la ricerca di una verità autentica.