Anna Frank (1929-1944) inizia il suo diario il 12 giugno 1942 e l’ultima pagina viene scritta l’1 agosto 1944. È una ragazza tedesca di origine ebraica che, dopo aver vissuto in clandestinità a causa delle persecuzioni naziste, viene deportata con la sua famiglia in diversi campi di concentramento, finché muore di tifo in quello di Bergen Belsen.

 

Riassunto

Anna inizia il suo diario a 13 anni. Vive in una famiglia benestante, in quanto suo padre esercita la professione di banchiere. La sua famiglia si trasferisce in Olanda, poco dopo l’ascesa di Hitler, per sfuggire alla politica antisemita. Ma quando scoppia la guerra, e l’Olanda viene occupata dai tedeschi, anche in questo paese iniziano le persecuzioni, e Anna e i suoi familiari sono costretti a nascondersi in un rifugio segreto situato sopra una fabbrica, con l’entrata nascosta da una libreria mobile. Nello stesso rifugio vengono ospitati anche la famiglia Van Daan e il Dottor Dussell.  Della loro esistenza sono al corrente solo pochissimi amici che portano loro viveri e informazioni su quello che succede all’esterno.

La famiglia Frank è composta da Anna, dal padre Otto, dalla madre Edith e dalla sorella maggiore Margot, di tre anni più grande. Con loro c’è anche la famiglia Val Pels (nel libro il nome viene cambiato in Van Daan), composta da Hermann, socio di Otto, la moglie Auguste (nel libro diventa Petronella), e il figlio Peter di sedici anni.

Un altro rifugiato è Fritz Pfeffer (nel libro Albert Dussel).

La convivenza risulta molto difficile, costretti a vivere in spazi ristretti, freddi e scomodi. In particolare i più giovani, e cioè Anna, sua sorella Margot, e Peter, figlio dei signori  Van Daan, vivono questa esperienza con molto disagio.

Durante questo periodo di isolamento, durato due anni, Anna scrive sul suo diario, rivolgendosi ad un’amica inesistente, che chiama Kitty, e narra momenti di allegria e speranza, contrapposti a momenti di dolore e disperazione. Vengono descritti anche piccoli fatti banali, come i diverbi per il cibo, la disputa del bagno, e tante contrasti provocati dalla ristrettezza degli spazi. La madre non mostra alcun affetto e anche il padre sembra essere lontano e assente. La sorella è più disperata di lei e non è di conforto. I coniugi van Daan sono insopportabili: lui piuttosto tedioso, lei che cerca ogni pretesto per biasimare e criticare qualunque cosa. È costretta a dividere la stanza col dottor Dussel e non ha mai un suo momento di riservatezza. Riesce a trovare sollievo solo quando arriva la sera e va in soffitta da Peter, per il quale prova un sentimento di amore, che il ragazzo ricambia.

Purtroppo nell’agosto del 1944, in seguito ad una soffiata, il loro rifiugio segreto viene scoperto e tutti i rifugiati vengono arrestati dalla Gestapo, la terribile polizia segreta della Germania nazista. Circa un mese dopo i Frank vengono deportati ad Auschwitz, dove il padre viene separato dal resto della famiglia. La madre muore di inedia mentre le due sorelle, dopo essere state trasferite nel campo di prigionia di Bergen Belsen, nel febbraio del 1945 si ammalano di tifo e muoiono a pochi giorni di distanza.

Poche settimane dopo il campo di prigionia viene liberato dalle truppe inglesi.

Le ricerche successive alla guerra, dimostrarono che degli otto clandestini arrestati nel rifugio, era sopravvissuto solo il padre di Anna.

 

 


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