Il cuore rivelatore è un breve racconto di Edgar Allan Poe, pubblicato su diversi quotidiani fra il 1843 e il 1845. È la storia di un assassino che narra in prima persona della sua follia omicida che lo porta all’uccisione di un uomo anziano.

 

Riassunto

L’assassino è un giovane uomo che vive nella stessa casa di un uomo anziano, al quale è affezionato e che descrive come un uomo gentile, che non gli ha mai fatto nulla di male. Però dice che uno dei suoi occhi somiglia a quello di un avvoltoio, di colore blu pallido e con sopra una macchia, e solo a vederlo lo terrorizza e lo rende furibondo.

Prima di compiere l’omicidio, per sette volte verso mezzanotte, l’assassino entra nella stanza della vittima. Lo fa con una precauzione enorme, apre molto lentamente la porta, fa passare prima la lanterna accuratamente chiusa e poi infila la testa. Per compiere questi semplici gesti impiega più di un’ora, pur di non emettere il minimo rumore. Poi apre di pochissimo la lanterna, quel tanto necessario per far arrivare un sottile filo di luce sull’occhio che lo spaventa. Ma ogni volta trova l’anziano addormentato e con l’occhio chiuso, così non riesce mai a portare a termine il suo piano.

L’ottava notte, mentre apre la porta, sente un rumore improvviso, come se l’anziano avesse fatto un sobbalzo nel letto.

La stanza è completamente buia e non si vede assolutamente nulla. Il giovane aspetta ancora prima di aprire la lanterna, ma quando prova a farlo, il pollice gli scivola sulla serratura di latta facendo rumore. Si sente il grido del vecchio che chede chi c’è nella stanza.

L’assassino rimane immobile per più di un’ora senza muovere un muscolo, eppure non sente l’altro ricoricarsi e immagina che sia rimasto sveglio ad ascoltare, immobilizzato da terrore.

Alla fine decide di aprire leggermente la lanterna facendo cadere un filo di luce sull’occhio dell’anziano. E così vede quell’occhio completamente spalancato, di un blu opaco e ricoperto d’un velo orribile gli fa gelare il sangue. Poi comincia a sentire il battito del cuore dell’anziano, che diventa sempre più forte al punto che sembra scoppiargli nel petto, e in quel momento l’assassino viene assalito da una furia irresistibile, si avventa sul povero anziano, lo butta per terra e gli rovescia addosso il pesantissimo letto, uccidendolo.

Subito dopo il folle omicida inizia a ridere per la gioia: quell’occhio non l’avrebbe più tormentato. Taglia a pezzi il cadavere e lo nasconde sotto le tavole del pavimento, per poi rimettere tutto in ordine.

Alle quattro del mattino bussano al portone di casa. Sono tre poliziotti venuti a controllare in seguito alla segnalazione di un vicino di casa che aveva sentito urlare. Li fa entrare, dicendo che era stato lui a urlare, a causa di un brutto sogno. Li fa accomodare nella stanza del vecchio, dicendo che in questo momento l’uomo si trova  in viaggio, e poi iniziarono a discutere serenamente.

Dopo un po’ il giovane comincia a sentire un ronzio che lo infastidisce sempre di più. È convinto che sia il battito cardiaco del morto, proveniente da sotto il pavimento, e gli sembra assurdo che i poliziotti rimangano così indifferenti, facendo finta di non sentire quel rumore diventato fin troppo evidente. Sospetta che quell’indifferenza sia un atteggiamento voluto apposta per farlo crollare e confessare il suo terribile delitto. Alla fine urla ai poliziotti di non continuare a fingere, che è disposto a dire la verità e confessa che il cadavere si trova sotto le tavole del pavimento.

 

 


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