Finché il caffè è caldo è un romanzo dello scrittore giapponese Toshikazu Kawaguchi, pubblicato in italiano dalla casa editrice Garzanti. Inizialmente la storia era nata come un’opera teatrale, e dopo aver vinto un premio, l’autore ha riadattato l’opera per ricavarne un romanzo, che in Giappone ha avuto un grandissimo successo.

 

Riassunto

Nella città di Tokyo c’è una caffetteria che ha più di 150 anni che si chiama Funiculi Funicula. Ha una caratteristica molto speciale: nel locale si possono compiere dei viaggi nel tempo ma bisogna fare molta attenzione a non infrangere alcune regole particolarmente severe.

Per viaggiare nel passato bisogna sedersi su una sedia, che è occupata per la maggior parte del tempo da una donna fantasma vestita di bianco. Questa si alza soltanto una volta al giorno, ed è possibile occupare il suo posto solo durante questa breve assenza. Poi bisogna aspettare che il caffè venga servito, e una volta giunti nel passato, bisogna continuare a bere il caffè a piccoli sorsi, e soprattutto ritornare prima che il caffè raffreddi. Non ci si può alzare per nessuna ragione dalla sedia, si possono incontrare solo persone che hanno frequentato la caffetteria, e soprattutto bisogna ricordarsi che qualunque azione intrapresa nel passato non può in alcun modo cambiare il presente.

Quattro persone diverse decidono di intraprendere il viaggio nel passato. Il filo conduttore in comune è l’amore e ogni storia è raccontata in un capitolo diverso.

 

Capitolo 1: gli innamorati

Fumiko Kiyokawa è una giovane donna, molto brillante, che parla sei lingue e dirige diversi progetti in una grande azienda di informatica medica. È fidanzata con Goro Katada, un ingegnere di tre anni più giovane che lavora nella sua squadra. Goro ha un sogno: trasferirsi negli Stati Uniti dove lavorare nell’azienda di suo zio. La loro storia di amore inizia proprio nella caffetteria, quando Fumiko offre a Goro un caffè per ringraziarlo di aver risolto un problema di lavoro. Dopo diversi anni di relazione, un giorno Goro invita Fumiko nella stessa caffetteria per discutere di qualcosa di importante. La donna pensa ad una proposta di matrimonio, ma rimane molto delusa nell’apprendere che Goro è riuscito ad ottenere il lavoro negli USA, dove si trasferirà a breve.

Fumiko, rimasta solo e triste, sapendo della leggenda della caffetteria, decide di ritornare nel passato. Riesce a rivedere Goro e gli confessa i suoi veri sentimenti. Le sue parole amozionano Goro che le chiede di aspettarlo per tre anni, fino a quando rientrerà in Giappone.

Fumiko ritorna al presente e decide di aspettare che il suo amato ritorni dagli Stati Uniti.

 

Capitolo II: Marito e moglie

Fusagi è un designer di giardini e un cliente cliente abituale della caffetteria. Ha scoperto da diverso tempo di essere affetto da Alzheimer, ma non è mai riuscito a confessarlo a sua moglie Kotake. Un giorno ha scritto una lettera per sua moglie, in cui diceva di sapere che lei non l’avrebbe mai abbandonato, ma temeva che gli sarebbe rimasta accanto solo per assisterlo come infermiera. Fusagi desiderava che gli rimanesse accanto come moglie, e che se non si fosse più sentita apprezzata come tale, avrebbe preferito essere abbandonato. Ma poi non aveva avuto il coraggio né di consegnare la lettera, né di parlare della sua malattia. Kotake sa di questo suo desiderio e decide di ritornare nel passato per farsi consegnare la lettera.

Quando ritorna al presente, la donna decide di rimanere vicino al marito secondo il desiderio espresso nella lettera.

 

Capitolo III: Le due sorelle

Il terzo capitolo ha come protagonista Yaeko Hirai, una ragazza di circa trent’anni, che da tempo si è trasferita a Tokyo, per sfuggire al destino di gestire la locanda di famiglia. I genitori pensano allora di affidare la gestione della locanda alla figlia minore Kumi. Nel corso di diversi anni Kumi va a Tokyo in cerca di Hirai, ma questa rifiuta di vedere sua sorella. Hirai è convinta che Kumi voglia convincerla ad occuparsi della locanda per essere a sua volta libera dall’impegno.

Durante uno dei suoi viaggi a Tokyo, Kumi muore in un incidente stradale. Hirai rimane affranta dalla morte della sorella e dal fatto di non averla mai ricevuta. Quindi decide di viaggiare nel passato per rivedere Kumi un’ultima volta. Il viaggio nel tempo le fa scoprire che la sorella aveva un sogno: desiderava ardentemente gestire la locanda insieme a lei, e per questo cercava con insistenza di contattarla.

Hirai, appresa la verità sul grande amore che sua sorella provava nei suoi confronti, ritorna dai genitori, e con loro inizia a gestire la locanda.

 

Capitolo IV: Madre e figlia

Kei Tokita è la moglie del proprietario della caffetteria, Nagare Tokita. Ha dei problemi di salute e sa che un parto potrebbe mettere a rischio la sua vita.

Vorrebbe avere un figlio, ma non ne ha il coraggio, non tanto perché rischia la vita, ma perché è terrorizzata all’idea di lasciare il figlio senza sua madre.

La ragazza decide di viaggiare nel tempo, ma a differenza degli altri, non va nel passato, ma nel futuro per incontrare suo figlio. Vede che ha avuto una bambina, Miki, ed è molto felice vedere che è sana e circondata dall’affetto di tutte le persone a lei care. Questo le dà il coraggio di partorire rinunciando alla sua stessa vita.

 

 


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