La trappola è una novella di Luigi Pirandello, pubblicata per la prima volta sul Corriere della sera nel maggio del 1912, e poi inserita nella raccolta Novelle per un anno.
Riassunto di La trappola
Il racconto si articola come un discorso che Fabrizio, il protagonista, rivolge ad un anonimo amico. Lui pensa che la vita sia una trappola che porta inevitabilmente sempre allo stesso risultato: la morte. Gli uomini cercano di darsi una forma, un'apparenza artificiale che non appartiene a loro stessi, ma è solo una costruzione, una maschera che indossano, la recita di un ruolo.
Si vantano della costanza dei loro sentimenti e della coerenza del loro carattere, perché sono dei vigliacchi, che hanno paura del cambiamento. Il cambiamento implica la presa di coscienza di aver creduto a illusioni, e dunque che non esiste alcuna realtà. Gli uomini scelgono volontariamente di non vedere per non rimanere spaventati. Sono tanti morti affaccendati che si illudono di fabbricarsi un vita, ma che non godono di quel flusso vitale che è l'esistenza.
Le donne poi, sono un congegno diabolico, che attraggono gli uomini spingendoli a procreare altri infelici da imbrigliare nella trappola.
Lui stesso confessa di essere stato ingannato da una donna, una vicina di casa che si è intrufolata nella sua vita, con la scusa di offrire una disinteressata e misericordiosa assistenza al padre malato, ma si è solo servita di lui. La donna non poteva avere figli, ma dopo un rapporto con Fabrizio è rimasta incinta, e si è trasferita col marito in Sardegna. Si è servita dell'inganno per mettere al mondo un altro condannato a morte.
Invita poi il suo amico a guardare il vecchio padre, ormai paralizzato e incosciente da sette anni in un letto. Non parla, non sente e non si muove più. Mangia imboccato e piange senza ragione, o forse perché vuole essere liberato. E Fabrizio confida che sta seriamente pensando di mettere fine alla vita del padre, e anche alla sua.
Commento
Il racconto non presenta alcuna sequenza narrativa. È un monologo con il quale un individuo esprime il proprio pensiero a un interlocutore anonimo che non risponde mai.
Ritroviamo la tematica principale di Pirandello, la vita come un flusso inarrestabile e variabile di impulsi, e la forma, un insieme di regole precostituite dalla società che intrappolano l'individuo costringendolo a rinunciare all'esistenza. I personaggi sono quasi sempre dei piccoli-borghesi, che per mantenere il proprio status, devono sempre fare attenzione alla propria immagine, e sono quindi quelli più condizionati.