C'è qualcuno che ride è una novella di Luigi Pirandello che fa parte della raccolta Novelle per un anno.
Riassunto
All’interno di un salone enorme si è radunata una folla. Sembra una riunione molto seria, ma un orchestrina che suona e alcune persone che danzano, danno un’apparenza di festa da ballo. La verità è che nessuno conosce i motivi di questa improvvisa adunata e non si sa bene se conviene rimanere in disparte o mettersi in mostra. Ognuno guarda con sospetto l’altro, lancia occhiate che velocemente ritrae appena viene scoperto. Intanto nessuno osa chiedere i motivi del raduno, temendo di essere l’unico ad ignorarli, cosa che verrebbe giudicata grave nel caso la riunione fosse stata indetta per prendere una decisione importante.
Alcuni cercano con gli occhi i tre notabili, ma non riescono a trovarli perché si sono riuniti in una stanza. Ogni tanto qualcuno viene chiamato, e si dirige verso la stanza, lasciando tutti stupefatti e preoccupati. Si cerca di capire ciò che sta succedendo dalle qualità e dalla posizione di chi è stato chiamato, cosa difficile da decifrare , perché vengono chiamate persone con caratteristiche completamente opposte.
Nello sgomento generale per questo enigma, l’inquietudine si trasmette di bocca in bocca, e le parole vengono alterate da un capo all’altro della sala fino a diventare delle enormità che spaventano a morte, creando un clima da incubo, tra il suono angoscioso dell’orchestrina e il brusio confuso della folla.
All’improvviso qualcuno ride e tutti si voltano di scatto con lo sguardo fulminante. Non c’è nulla di strano se qualcuno ride, ma in un clima così angosciato, la risata suscita un fortissimo sdegno, quasi fosse un’offesa personale. Se c’è tanta angoscia vuol dire che la riunione è molto seria, e nessuno ha il diritto di ridere, altrimenti altri possono seguire l’esempio e alla fine crolla tutto.
Comincia la caccia a chi ride. Viene notata una ragazza che ride in un angolo. È solo una risata di una ragazzina che smette subito non appena si sente osservata. Ma poi scappa dall’angolo e inizia a correre ridendo in modo convulso, e si viene a sapere che non è tanto piccola di età, visto che ha quasi sedici anni. Fugge da una sala all’altra inseguita di un giovanotto molto bello che ride anche lui come un pazzo. Poi si nota un terzo individuo, un ometto calvo che corre ballonzolando e ride più di tutti.
Nessuno li conosce e non sanno che si tratta di un padre con i suoi due ragazzi che sono capitati per caso nella riunione, e ora si sono buttati su un divano, paghi del loro divertimento.
I tre vedono venire verso di loro la folla che avanza lentamente, e il loro sorriso a poco alla volta si spegne, per lasciare spazio a un crescente stupore. Alla fine rimangono addossati alla spalliera del divano, e non potendo indietreggiare o fuggire. Atterriti levano le mani come a proteggersi dalla folla che avanza minacciosa.
I tre notabili, quelli che si erano riuniti nella stanza, adesso sono usciti, e indossano una tonaca, con il cappuccio abbassato fino al mento e le mani scherzosamente legate da un tovagliolo. Arrivano davanti al divano, come dei colpevoli da punire che sono venuti ad implorare pietà. In quel momento scoppia una risata generale che rimbomba nella sala. Il povero padre, sconvolto, prende sotto il braccio i suoi figli, e senza capire cosa stia succedendo, si allontana in fretta, con il terrore che tutti gli abitanti della città siano impazziti.