Colloquio tra padre Cristoforo e don Rodrigo
Don Rodrigo e padre Cristoforo si recano in una stanza appartata per discutere. Il cappuccino, cercando di controllare il proprio sdegno, gli riferisce che un povero curato è stato minacciato dai suoi bravi, e lo prega di mettere fine a questa faccenda. Il nobile gli risponde in modo arrogante e minaccioso, ma il frate continua con umiltà a pregarlo di lasciare in pace una povera fanciulla innocente. A questo punto Don Rodrigo, visto che il frate tiene così tanto alla fanciulla, si dichiara disposto a prenderla sotto la sua protezione. Padre Cristoforo perde la pazienza e comincia ad accusare apertamente il signorotto che, sopraffatto dall’ira, gli intima di uscire immediatamente di casa, se non vuole essere bastonato.
Il vecchio servitore parla con padre Cristoforo
Quando il frate cappuccino esce dalla stanza, vede il vecchio servitore che lo aveva accolto in casa, che gli fa segno di tacere portandosi il dito alla bocca. Poi lo conduce con sé in un angolo nascosto e gli confida di essere a conoscenza dei piani di don Rodrigo e si dichiara disposto ad aiutarlo. Ma in quel momento non può parlare e gli promette di recarsi al convento l’indomani. Padre Cristoforo ringrazia e benedice il servitore, per poi uscire dal palazzo.
Il frate è rimasto profondamente turbato dalla conversazione con il signorotto, ma appare altrettanto rincuorato dall’improvvisa proposta di aiuto da parte del vecchio servitore, cosa che gli dà conforto e che vede come un intervento della provvidenza divina. Affretta il passo per andare velocemente a casa di Lucia, per poi rientrare nel convento prima del tramonto, come prescritto dalle severe regole dei cappuccini.
Agnese propone un espediente.
Nel frattempo Agnese, in compagnia di Renzo e Lucia, propone loro un espediente per risolvere il problema prima di quanto possa fare padre Cristoforo. Agnese spiega che si può celebrare il matrimonio anche senza il consenso del curato: è sufficiente presentarsi davanti a lui all’improvviso, in presenza di due testimoni e, prima ancora che si renda conto di quel che succede, i due promessi non devono far altro che pronunciare il voto di matrimonio.
Renzo accoglie favorevolmente la proposta e si impegna subito a cercare due testimoni. Lucia non è convinta e prova ad opporsi, ma viene zittita dalla madre.
Renzo si accorda con Tonio
Renzo va a casa del suo amico Tonio, e lo trova indaffarato e mescolare nel paiolo una polenta di grano saraceno di poco prezzo. A tavola ci sono i familiari che invitano Renzo a sedersi con loro, nonostante la cena sia piuttosto magra, considerando i tempi di carestia. Il giovane dice di voler parlare con Tonio a quattr’occhi e lo invita a cenare con lui in osteria.
I due si recano in osteria, e dopo una veloce cena, Renzo si offre di pagare il debito che il suo amico ha con don Abbondio. In cambio questi gli dovrà fare da testimone nel matrimonio a sorpresa. Tonio accetta di buon grado e dice che può portare suo fratello Gervaso come secondo testimone. Renzo chiede all’amico di mantenere il più assoluto riserbo sull’intera faccenda e lo lascia, dopo aver concordato un appuntamento per la sera seguente.
Renzo torna da Agnese e Lucia. Poco dopo arriva padre Cristoforo.
Renzo ritorna a casa contento di essere riuscito a trovare i testimoni, e continua a discutere il piano con Agnese, senza badare a Lucia che non appare per niente convinta dei loro intenti. Agnese dice che sa anche come distrarre Perpetua, per permettere ai giovani di entrare di soppiatto in casa di don Abbondio. Renzo tenta di convincere Lucia, che continua a rimanere contraria.
Mentre continuano a discutere, si sentono dei passi che annunciano l’arrivo di padre Cristoforo. Agnese va ad aprirgli la porta dopo aver raccomandato a Lucia di non dire nulla riguardo al loro progetto.