Il cavaliere inesistente è un romanzo di Italo Calvino, pubblicato per la prima volta nel novembre del 1959. Fa parte della trilogia I nostri antenati, insieme a Il visconte dimezzato e Il barone rampante. Il romanzo è di genere fantastico ed è ambientato ai tempi di Carlo Magno, durante la guerra contro gli infedeli.

 

Riassunto

A raccontare la storia è Suor Teodora, una religiosa dell’ordine di San Colombano, che dichiara di scrivere da un convento, e riporta solo dei fatti desunti da vecchie carte e da chiacchiere.

Il protagonista della sua narrazione si chiama Agilulfo, ed è un cavaliere che non esiste, in quanto è solo un'armatura vuota animata dalla forza di volontà e dalla fede nella causa del re. Nessuno riesce a sopportarlo perché osserva scrupolosamente tutte le regole e i protocolli ed è pignolo e saccente. L'unico che mostra interesse e ammirazione nei suoi confronti è Rambaldo di Rossiglione, un giovane inesperto che si è arruolato con il solo obiettivo di vendicare la morte di suo padre, il marchese Gherardo, ucciso dall'argalif Isoarre.

Durante lo spostamento dell'esercito, i cavalieri incontrano uno strano individuo privo di identità e di coscienza, che cambia nome secondo il posto in cui si trova, e si identifica in tutto ciò che vede, a volte un’anatra, altre una rana o un pero. Carlo Magno ordina di assegnarlo come scudiero di Agilulfo e lo chiamano con il primo nome che hanno sentito: Gurdulù.

Quando la battaglia ha inizio, Rambaldo cerca l'algalif Isoarre, ma sbaglia persona e uccide uno scudiero incaricato di portargli gli occhiali di riserva. Isoarre infatti è miope, e senza occhiali viene facilmente infilzato da un cavaliere cristiano.

In seguito Rambaldo viene attaccato da due mori, ma mentre rischia di soccombere, viene soccorso da un cavaliere, che fugge dopo averlo salvato senza dire neanche una parola. Il giovane prova a inseguirlo, ma lo perde di vista. Dopo un po' lo ritrova che sta facendo un bagno nel ruscello, e si accorge che il cavaliere è in realtà una bellissima donna che si chiama Bradamante, e della quale si innamora perdutamente. Ma la donna non mostra alcun interesse nei confronti del giovane, perché è innamorata di Agilulfo, che per lei rappresenta l'ideale perfetto di cavaliere e di uomo.

Un giorno, durante un banchetto reale, i cavalieri cominciano a raccontare avventure e aneddoti, ma Agilulfo smentisce le loro affermazioni citando documenti ufficiali, e si rende antipatico come al solito. Uno dei figli del duca di Cornovaglia, di nome Torrismondo, per vendicarsi rivela pubblicamente che Agilulfo era stato nominato immeritatamente cavaliere, per aver salvato una presunta vergine da due briganti. Ma in realtà la fanciulla di tredici anni salvata era sua madre Sofronia, figlia del re di Scozia, che all'epoca non era più vergine in quanto già incinta di lui.

Agilulfo non crede a quanto detto da Torrismondo e decide di andare a cercare Sofronia per dimostrare che quando l'aveva salvata era ancora vergine, potendo così difendere il suo onore di cavaliere. Quindi parte insieme al suo scudiero Gurdulù alla ricerca di Sofronia. Bradamante, innamorata del cavaliere, decide di seguirlo, e a sua volta Rambaldo decide di seguire Bradamante per gli stessi motivi. Anche Turrismondo parte la stessa sera per cercare suo padre, che appartiene al Sacro Ordine dei Cavalieri del Santo Graal.

Dopo diverse avventure Agilulfo raggiunge il monastero in Inghilterra, dove quindici anni prima si era ritirata Sofronia, ma qui gli viene riferito che le monache sono state catturate dai pirati, che le hanno portate in Marocco per venderle come schiave.

Il cavaliere parte per il Marocco, e durante la navigazione la nave viene rovesciata da una balena. Agilulfo cola a picco sul fondo del mare, dove prosegue a piedi il suo viaggio fino a raggiungere le coste del Marocco. Il suo fedele Gurdulù invece viene pescato con una rete e portato via per farne un pescatore di ostriche.

Agilulfo riesce a trovare sia Sofronia che Gurdurù in Marocco, e li libera fuggendo con loro su di un piccolo veliero. Quando l'imbarcazione sbatte su una scogliera della Bretagna, i tre riescono a malapena a raggiungere la riva. Qui il cavaliere, vedendo Sofronia molto stanca, decide di lasciarla in una grotta e parte insieme al suo scudiero  per raggiungere l’accpampamento di Carlo Magno, con l’intento di annunciare la verginità ancora intatta della donna e la legittimità del suo titolo di cavaliere.

Nel frattempo Torrismondo è riuscito a trovare i Cavalieri del Sacro Graal, ma si accorge che sono degli individui abietti, che pretendono tributi da poveri contadini che vivono in condizioni di povertà assoluta. Confuso e deluso fugge via e per caso capita nella grotta dove si trova Sofronia, e non appena si vedono, i due non si riconoscono e cedono alla passione amorosa.

Quando arriva Agilulfo con Carlo Magno e una vecchietta esperta di cose di donne, trovano i due amanti mentre hanno un amplesso. Inizialmente Torrismondo crede di aver commesso un incesto, ma poco dopo l'equivoco si chiarisce: il giovane non ha alcun legame di sangue con Sofronia, in quanto il primo è figlio della regina di Scozia e del Sacro Ordine, mentre la seconda è figlia del re di Scozia e di una contadina.

Quindi Agilulfo è un cavaliere a pieno diritto, ma purtroppo ha perso la sua forza di volontà e si è dissolto. Rimane solo la vuota armatura che viene indossata da Rambaldo.

Intanto un esercito di mori sbarca sulla costa e inizia la battaglia fra cristiani e saraceni. Rambaldo indossa l'armatura di Agilulfo e quando il combattimento finisce con la vittoria dei cristiani, Bradamante si lascia andare fra le braccia di Rambaldo, credendolo Aginulfo. Solo dopo aver avuto un rapporto apre gli occhi e si accorge dell'equivoco, fuggendo infuriata.

Rambaldo cerca a lungo Bradamante, finché riesce a raggiungerla in un monastero, dove è diventata suor Teodora, ed è proprio la narratrice della storia. La giovane suora si accorge di ricambiare l'amore di Rambaldo, indossa nuovamente la sua armatura e lascia il convento, partendo insieme al suo amato alla conquista di un futuro ignoto.

 

 


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