Il mantello è un racconto di Dino Buzzati che fa parte della raccolta La boutique del mistero, pubblicata nel 1968.

 

Riassunto

In una grigia giornata di marzo, dopo una lunga attesa, Giovanni finalmente torna a casa dopo due anni di guerra. Compare all’improvviso sulla soglia di casa e sua madre corre ad abbracciarlo. Anche i suoi fratellini Anna e Piero gli vanno incontro urlando di gioia.

Giovanni rimane in silenzio, depone la sua sciabola e si siede. Appare pallido, sfinito, talmente stanco da far fatica persino a sorridere. La madre gli chiede di togliere il mantello, ma lui ha un brusco movimento di difesa, e se lo stringe addosso come se avesse paura di toglierlo. Risponde che non c’è bisogno, poiché di lì a poco dovrà andare via. Fuori qualcuno lo aspetta.

La madre va alla finestra e scorge una figura che cammina avanti e indietro lentamente, avvolta in un ampio mantello nero. Una presenza che suscita nell’animo della madre un profondo senso di inquietudine. Chiede al figlio di far entrare il suo amico, ma lui rifiuta e risponde in modo evasivo.

La madre allora cambia discorso e gli parla della sua fidanzata Marietta, e di quanto sarà contenta del suo ritorno e che presto potranno sposarsi. Ma lui sorride appena, con quell’espressione di chi vorrebbe essere lieto, ma non può esserlo per qualche oscuro segreto. La madre non riesce a capire la tristezza del figlio. Forse è ammalato? O forse ha sofferto troppo? Corre in cucina e poco dopo ritorna con il caffé e una bella fetta di torta, che lui mangia a fatica. Poi lo invita a vedere la sua camera, che nel frattempo è stata rimessa a nuovo. Ma la sua reazione è fiacca e senza entusiasmo.

A un certo punto, con un filo di voce, Giovanni dice che deve andare via perché quello là fuori lo sta aspettando. I fratellini corrono verso di lui e gli si stringono addosso. Pietro solleva un lembo del mantello e sotto si nota una ferita sanguinante. La madre rimane turbata, ma Giovanni saluta tutti e esce, raggiunge il misterioso individuo e partono al galoppo con i loro cavalli verso le montagne.

La madre finalmente capisce la tristezza del figlio, la sua riluttanza a togliersi il mantello e la presenza di quel sinistro personaggio, che è rimasto pazientemente ad aspettare fuori dal cancello, affinché Giovanni potesse salutare la famiglia.

 

 


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