Attraverso questa pagina è possibile accedere ai diversi capitoli del romanzo I promessi sposi.
Capitolo 1
Il curato don Abbondio, durante una delle sue passeggiate serali, viene fermato da due bravi che, per ordine di don Rodrigo, gli intimano di non celebrare le nozze fra Renzo Tramaglino e Lucia Mondella, previste per il giorno successivo. Ritorna a casa e confida quanto accaduto alla sua governante Perpetua. Poi va a letto, ma trascorre una notte agitatissima, pensando a come affrontare il problema con Renzo, che deve incontrare il mattino dopo.
Capitolo 2
Il mattino dopo Renzo si reca da don Abbondio per fissare l’ora della cerimonia, ma questi trova delle scuse per rimandare, dicendo che i documenti per il matrimonio non sono ancora pronti. Renzo, piuttosto adirato e poco convinto dalle parole del curato, esce di casa ed incontra Perpetua, che gli fa intendere delle minacce ricevuta da un uomo potente. Renzo rientra a casa di don Abbondio, lo affronta con decisione e riesce a fargli dire la verità. Fra mille pensieri va di corsa a casa di Agnese e Lucia, e racconta loro quanto accaduto, ma Lucia non sembra troppo sorpresa.
Capitolo 3
Lucia racconta a Renzo ed Agnese delle molestie subite da don Rodrigo. Agnese convince Renzo a recarsi presso l’avvocato Azzecca-garbugli, per farsi aiutare, ma l’avvocato, quando si rende conto che rischia di mettersi contro don Rodrigo, caccia malamente Renzo dal suo studio.
Nel frattempo Lucia e Agnese, approfittando dell’arrivo di frate Galdino in cerca di noci, gli chiedono di portare un’ambasciata a padre Cristoforo.
Capitolo 4
Il mattino dopo padre Cristoforo s’incammina verso casa di Lucia. Ma come mai il frate interviene così tempestivamente a quella richiesta di aiuto? Il capitolo è dedicato alla storia del frate, che un tempo si chiamava Ludovico, un uomo che non riusciva a sopportare le ingiustizie e le prepotenze degli uomini potenti, al punto che un giorno uccide un nobiluomo. Questo evento segnerà per sempre la sua vita, e diventa frate, ma nel profondo del suo animo rimane sempre il guerriero pronto ad intervenire contro i prepotenti.
Capitolo 5
Padre Cristoforo promette a Lucia e Agnese di aiutarle, e si propone di affrontare don Rodrigo per farlo desistere dai suoi propositi.
Il frate si reca al palazzo del signorotto, e viene accolto mentre si tiene un banchetto con il conte Attilio, l’avvocato Azzecca-garbugli, il podestà e un altro paio di commensali.
Questi si dilungano in diversi sproloqui cercando di coinvolgere il frate che fa tutto il possibile per declinare l’invito, finché viene condotto in una stanza appartata da don Rodrigo.
Capitolo 6
Padre Cristoforo invita il signorotto a desistere dai suoi propositi, ma don Rodrigo si infuria e ordina al frate di andarsene immediatamente. Ma prima di uscire dal palazzo viene fermato da un vecchio servitore che gli confida di conoscere i piani di don Rodrigo, e gli promette di venire a trovarlo in convento il giorno dopo per riferire i dettagli.
Nel frattempo Agnese propone l’espediente del “matrimonio a sorpresa”. Lucia è riluttante, Renzo invece è favorevole e cerca subito due testimoni.
Capitolo 7
Padre Cristoforo non è riuscito a convincere don Rodrigo, ma invita i promessi sposi a non disperare, e dice di mandare qualcuno il giorno dopo al convento perché aspetta delle notizie importanti. Quando il frate va via, Renzo è molto arrabbiato e Lucia per calmarlo promette di accettare il matrimonio a sorpresa. Nel frattempo don Rodrigo ordina al Griso di rapire Lucia, e alcuni bravi cominciano a sorvegliare la sua casa.
Nel frattempo Tonio e Gervasio che bussano alla porta del curato.
Capitolo 8
Tonio e Gervaso insieme a Renzo e Lucia riescono a entrare in casa del curato, ma il tentativo di matrimonio a sorpresa fallisce. Così come fallisce anche il tentativo dei bravi di rapire Lucia, poiché non trovano nessuno in casa.
Nel frattempo i due promessi sposi e Agnese, hanno saputo dei piani di don Rodrigo e si recano subito al convento dove Padre Cristoforo ha organizzato la loro fuga. Lucia e Agnese si dirigono al convento di Monza, mentre Renzo deve recarsi a Milano.
Capitolo 9
Il giorno dopo i tre viaggiatori arrivano sulla sponda opposta del lago, dove Renzo parte per Milano, mentre Lucia e Agnese vengono condotte fino al monastero delle monache, dove incontrano Gertrude, la monaca di Monza, che dopo aver ascoltato la storia di Lucia, decide di offrire protezione a lei e sua madre.
In questo capitolo l’autore inizia a raccontare la triste storia di Gertrude che prosegue nel capitolo successivo.
Capitolo 10
La ragazza entra in convento in seguito ai ricatti, agli espedienti e alle pressioni esercitate dai suoi familiari, in particolar modo da parte del padre. In convento intraprende una relazione con un giovane scellerato, che la porterà a partecipare all’omicidio di una conversa.
Quando Gertrude conosce Lucia, avverte una sincera propensione a progetterla, e per questo dispone che lei e sua madre siano alloggiate nel monastero.
Capitolo 11
Nel frattempo don Rodrigo viene a sapere che il tentativo di rapire Lucia è fallito, e riesce a scoprire che i due giovani sono fuggiti, e anche i luoghi dove si sono rifugiati. Suo cugino Attilio gli promette di aiutarlo, ricorrendo al conte zio, un potente politico, per tentare di far allontanare padre Cristoforo.
Nel frattempo Renzo arriva a Milano, e si rende conto che in città sta succedendo qualcosa di strano. In seguito alla carestia e all’aumento del prezzo del pane, gruppi di rivoltosi hanno dato assalto ai forni.
Capitolo 12
La guerra di successione per il ducato di Mantova e del Monferrato, ha provocato una carestia con un conseguente aumento dei prezzi del pane.
Renzo viene a trovarsi nel bel mezzo dei tumulti e, seguendo il corso delle proteste, assiste all’assalto del forno delle Grucce, e successivamente, continuando a seguire la folla, arriva di fronte alla casa del vicario di Provvisione, che i rivoltosi hanno deciso di linciare, come colpevole del rincaro del pane.
Capitolo 13
I rivoltosi danno l’assalto alla casa del vicario di Provvisione, che terrorizzato si rannicchia in un angolo della soffitta.
Si sparge la voce dell’arrivo del gran cancelliere Ferrer, che secondo alcuni è venuto ad arrestare il vicario, e quindi si adoperano per lasciarlo passare. Il cancelliere avanza, mandando baci alla folla, e pronunciando parole come “pane” e “giustizia”. In realtà il suo intento e quello di salvare il povero vicario da quella marmaglia di forsennati, e alla fine riesce a farlo salire sulla sua carrozza e a portarlo lontano dai tumulti.
Capitolo 14
I rivoltosi cominciano a ritirarsi nelle loro abitazioni, e anche Renzo sente la necessità di sfamarsi e riposarsi. Mentre cerca un’osteria si imbatte in alcuni rivoltosi che discutono degli avvenimenti della giornata, e Renzo, ancora eccitato dalle vicessitudini, improvvisa un comizio sulle prepotenze dei signori che non rispettano la legge.
Il suo discorso attira l’attenzione di uno sbirro in borghese, che si propone di accompagnarlo in un’osteria e rimane con lui finché non riesce a scoprire la sua identità.
Capitolo 15
Renzo è completamente ubriaco e viene accompagnato nella stanza dall’oste. Quest’ultimo poi si reca al palazzo di giustizia per denunciarlo per non aver voluto dire il suo nome, come previsto dalla legge. Ma rimane sorpreso quando si accorge che il notaio sa già tutto del giovane.
Il mattino dopo Renzo viene arrestato dal notaio e due sbirri. Ma mentre lo accompagnano, per strada comincia a urlare di essere stato arrestato ingiustamente. In poco tempo si raccoglie una folla minacciosa, il notaio e gli sbirri si defilano e Renzo rimane libero.
Capitolo 16
Renzo decide di fuggire da Milano per recarsi da suo cugino Bortolo nel Bergamasco. Cerca di arrivarci attraverso stradine secondarie. Quando raggiunge Gorgonzola si ferma in un’osteria per mangiare un boccone e rimane in disparte in silenzio. Un mercante dice che a Milano un capo rivolta è stato arrestato in un’osteria, ma poi è riuscito a fuggire. Ci sono delle lettere che dimostrano le sue trame per uccidere tutti i signori. Renzo capisce che si sta parlando di lui, e dopo un po’ salda velocemente il conto e riparte.
Capitolo 17
Renzo si dirige verso l’Adda, deciso ad attraversare il fiume. Per evitare di incontrare gente si inoltra in una fitta boscaglia che attraversa anche durante parte della notte con molte difficoltà. Alla fine vede la riva del fiume, e decide di dormire in un capanno che aveva trovato lungo la strada. Il mattino dopo ritorna al fiume e riesce ad attraversarlo grazie ad un pescatore.
Riparte verso Bergamo finché arriva da suo cugino Bortolo, che lo accoglie affettuosamente e promette di aiutarlo.
Capitolo 18
L’abitazione di Renzo viene perquisita dal podestà di Lecco, e molti suoi amici e parenti vengono interrogati. Nel frattempo don Rodrigo chiede ad Attilio di parlare con il conte zio per ottenere l’allontanamento di padre Cristoforo, e nello stesso tempo decide di chiedere l’aiuto dell’Innominato per riuscire a sequestrare Lucia.
Agnese e Lucia vengono a sapere che Renzo è ricercato, e dopo qualche tempo, non riuscendo ad avere altre notizie, Agnese si reca a Pescarenico per parlare con padre Cristoforo. Ma Padre Cristoforo è stato allontanato dal convento ed è partito per Rimini.
Capitolo 19
Il conte zio decide di chiedere al padre provinciale l’allontanamento di padre Cristoforo. Accusa il frate di proteggere un capo rivolta, ricorda il suo passato burrascoso, e lo descrive come un uomo che rischia di compromettere le buone relazioni con i frati cappuccini, proponendo che sia allontanato per evitare scandali. Per impedire che la situazione possa degenerare il padre provinciale acconsente ad allontanare il frate cappuccino.
Nel frattempo don Rodrigo è sempre più convinto di rivolgersi all’Innominato.
Capitolo 20
Don Rodrigo si reca al castello dell’Innominato e chiede il suo aiuto per rapire Lucia. Il bandito accetta l’incarico potendo contare su Egidio, che è sempre stato un suo compagno di scelleratezze. Egidio fa leva su Gertrude, che , nonostante trovi orribile la richiesta del suo amante, alla fine cede e tradisce Lucia, chiedendole di uscire dal convento. La giovane viene rapita in strada e viene portata al castello dell’innominato.
Capitolo 21
Lucia viene portata in una stanza del castello e sorvegliata da una vecchia servitrice.
L’innominato rimane colpito dal fatto che il Nibbio dice di aver provato compassione nei confronti di Lucia, e va a trovare la giovane. Ma quando la vede rannicchiata in un angolo, piangente e supplicante, prova un profondo turbamento, e dopo averla lasciata, trascorre una notte molto agitata, durante la quale arriva addirittura a pensare di suicidarsi.
Al mattino seguente sente un suono festoso di campane e dalla finestra vede una folla di persone che camminano a fondo valle.
Capitolo 22
Il cardinale Borromeo arriva nel paese vicino e l'Innominato decide di andarlo a trovare. La narrazione viene interrotta per tracciare un profilo del religioso, considerato da tutti un uomo virtuoso, che conduce una vita molto modesta, rifiutando ogni eccesso e accontentandosi solo dello stretto necessario. È particolarmente propenso ad aiutare i poveri e ritiene che l'elemosina sia un dovere fondamentale per chi ha i mezzi. L'autore si sofferma anche sul suo grande impegno per la cultura.
Capitolo 23
L'Innominato raggiunge la casa del curato, dove è ospitato il cardinale e chiede di essere ricevuto, fra lo sbigottimento generale dei sacerdoti presenti. Il dialogo con Borromeo produce un forte turbamento nell'Innominato, che si commuove fino a scoppiare in lacrime, pentendosi per tutti i suoi peccati. Propone subito di liberare Lucia, e insieme a don Abbondio e alla moglie del sarto si dirigono al suo castello.
Capitolo 24
Lucia viene liberata e portata fino in paese dove viene ospitata in casa del sarto, dove viene raggiunta anche da sua madre. Il cardinale Borromeo va a trovare Lucia e Agnese gli riferisce che don Abbondio si è rifiutato di celebrare il matrimonio, evitando di parlare del loro tentativo di matrimonio a sorpresa. Lucia però sente il bisogno di confessare del loro tentativo di ingannare il curato. Borromeo la consola dicendo che si tratta di una cosa lieve, e promette di interessarsi anche del caso di Renzo.
Capitolo 25
Le notizie arrivano fino al paesello dei promessi sposi, e le trame di don Rodrigo sono sulla bocca di tutti. Il signorotto preferisce dileguarsi per qualche tempo e se ne va a Milano. Donna Prassede offre il suo aiuto a Lucia, che si trasferisce in casa della nobildonna.
Il cardinale Borromeo convoca don Abbondio rimproverandolo severamente per aver mancato ai suoi doveri.
Capitolo 26
Il dialogo che don Abbondio ha con il cardinale, lo porta a riflettere sulle conseguenze delle sue azioni e sul male provocato agli altri: e il momento della conversione del curato.
Lucia confessa a sua madre il suo voto di castità e la prega di far sapere a Renzo di mettersi l'animo in pace.
Nel frattempo Renzo è andato a lavorare in un altro filatoio con un falso nome, e Bortolo ha sparso la voce che è sparito.
Capitolo 27
L'interesse nei confronti di Renzo da parte del governatore di Milano è solo uno stratagemma politico per accusare Venezia di appoggiare segretamente i francesi.
Renzo riesce a contattare Agnese, e fra i due inizia una corrispondenza molto confusa, perché essendo entrambi analfabeti o quasi, sono costretti a ricorrere a degli scrivani.
Nel frattempo Lucia è angustiata da donna Prassede che è decisa a raddrizzare Lucia e fargli dimenticare Renzo, che lei considera uno scapestrato.
Capitolo 28
I tumulti hanno come conseguenza l’istituzione di un prezzo calmierato del pane. Ma questo determina un consumo rapido delle scorte, e ne segue una terribile carestia con molti morti.
Il cardinale Borromeo organizza degli aiuti, ma le misure sono insufficienti rispetto all’entità dei bisogni.
Un nuovo raccolto tende a risolvere parzialmente il problema, ma si profila una nuova minaccia: l’arrivo dei Lanzichenecchi e le loro scorribande.
Il governatore don Gonzalo lascia la città, fra gli improperi e le sassate della popolazione di Milano.
Capitolo 29
La voce dell’arrivo dei Lanzichenecchi getta lo scompiglio nella provincia. Anche nel paese di Renzo e Lucia le persone abbandonano frettolosamente le case per cercare rifugio in altri luoghi.
Don Abbondio, Agnese e Perpetua si rifugiano nel castello dell’Innominato, che nel frattempo ha organizzato la difesa nella sua fortezza, e offre rifugio a tutti quello che lo desiderano.
L’Innominato ha completamente cambiato vita, rinunciando alle azioni scellerate e dedicandosi a far del bene agli altri. Fa allestire dei dormitori per i rifugiati e si preoccupa di comprare del cibo per i più bisognosi.
Capitolo 30
Don Abbondio, Agnese e Perpetua arrivano al castello dell'innominato, che li accoglie benevolmente. Rimangono nella fortezza per più di venti giorni. Durante questo periodo non avviene nessun attacco alla fortezza da parte dei soldati. Al contrario, una volta l’Innominato, a capo di un drappello di uomini, soccorre gli abitanti di un villaggio mettendo in fuga i Lanzichenecchi.
Quando arriva la notizia che ormai i Lanzichenecchi sono passati, i tre tornano in paese, e trovano le case devastate dai saccheggi.
Capitolo 31
La peste si diffonde lungo il percorso dove sono passati i Lanzichenecchi. La autorità reagiscono molto lentamente e alla fine il morbo arriva a Milano. L’idea che si tratti di peste è fortemente osteggiata, al punto che il medico Lodovico Assala, il primo ad aver lanciato l’allarme, viene aggredito da alcuni facinorosi.
Si sparge la voce che il morbo sia diffuso dai cosiddetti “untori”, uomini che hanno stretto un patto con il diavolo e cospargono la loro mistura venefica responsabile della malattia.
Capitolo 32
La peste si diffonde a Milano, e la popolazione chiede che venga organizzata una processione. Il cardinale Borromeo è contrario, ma finisce per cedere. Nei giorni successivi alla processione l’epidemia esplode violentemente e il lazzaretto si riempie di migliaia di ammalati. I monatti approfittano della confusione per derubare gli ammalati e le case dei defunti.
I frati cappuccini e alcuni sacerdoti si prodigano per aiutare gli appestati e molti di loro perdono la vita.
Intanto l’ossessione nei confronti dei presunti untori finisce per coinvolgere anche persone colte, e non solo il popolo.
Capitolo 33
Don Rodrigo si ammala di peste e viene preso dai monatti e portato nel lazzaretto. Il Griso lo deruba e lascia il palazzo dopo aver preso danaro e oggetti di valore. Ma il giorno si contagia e il giorno dopo muore in una squallida taverna.
Renzo guarito dalla peste torna al paese, dove viene a sapere che Lucia è a Milano, rifugiata in casa di don Ferrante e sua moglie donna Prassede. Riparte quindi per Milano alla ricerca della sua amata.
Capitolo 34
Renzo entra a Milano e rimane sgomento per la desolazione e lo squallore della città. Assiste commosso allo spettacolo di una donna che consegna la sua bambina morta al carro dei monatti. Arriva alla casa di don Ferrante e apprende che Lucia si è ammalata di peste ed è stata condotta nel lazzaretto. Una donna lo accusa di essere un untore, e rischia di essere linciato dalla folla. Per salvarsi salta su un carro che trasporta i cadaveri degli appestati, e nessuno ha il coraggio di seguirlo. Riesce alla fine a raggiungere il lazzaretto.
Capitolo 35
Renzo entra nel lazzaretto e rimane sconcertato dal numero impressionante di malati concentrati in quel luogo. Inizia la disperata ricerca di Lucia. Incontra miracolosamente padre Cristoforo, al quale racconta tutte le sue avventure. Il frate gli dice di cercare in cappella, dove si terrà una processione dei guariti e poi nella zona dove radunate le donna. Il giovane manifesta propositi di vendetta nei confronti di don Rodrigo, ma il frate lo rimprovera aspramente e poi lo conduce in una capanna, dove giace il signorotto ormai morente.
Renzo, colpito dalla scena, prega per la salvezza di don Rodrigo e poi esce diretto alla cappella.
Capitolo 36
Renzo cerca Lucia guardando con molta attenzione i volti di tutti quelli che sfilano alla processione dei guariti. Non riesce a trovare la sua amata e si reca nella zona delle donne. Riesce a sentire la sua voce di Lucia dall’esterno e entra in una capanna dove la vede in compagnia di una mercantessa. Il giovane tenta di dissuaderla dal voto ma il suo sforzo è invano. Chiama padre Cristoforo il quale parla con Lucia e le fa capire che il suo voto è stato fatto a discapito di una precedente promessa di matrimonio, quindi scioglie il voto. Renzo lascia il lazzaretto e felicissimo si avvia verso il paese, incurante del temporale che incombe.
Capitolo 37
Renzo cammina tutta la notte sotto la pioggia e arriva al paese bagnato fradicio. Rimane un giorno a casa del suo amico e poi va a cercare Agnese a Pasturo. La trova in buona salute e gli racconta ogni cosa. Poi riparte per il bergamasco, dove compra una casa deciso a trasferirsi con Lucia. Quest’ultima intanto si è trasferita in casa della mercantessa, dove trascorre la quarantena. Qui apprende che Gertrude è stata arrestata, e sono morti di peste frate Cristoforo, don Ferrante e donna Prassede.
Capitolo 38
Lucia torna al paese accompagnata dalla mercantessa. Don Abbondio trova nuovi pretesti per non celebrare le nozze, ma quando apprende che don Rodrigo è morto e al suo palazzo è arrivato un suo parente marchese, il curato finalmente si convince. Il marchese, acquista le proprietà di Renzo e Agnese a un prezzo molto alto, per risarcirli delle sofferenze provocate da don Rodrigo.
Renzo e Lucia si sposano e insieme ad Agnese si trasferiscono nel bergamasco. Ma qui Renzo non è soddisfatto, e alla prima occasione si trasferisce alle porte di Bergamo, dove riesce finalmente a condurre una vita felice.